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De Lauso L
Alberto, 72 anni, disabilità motoria: autonomia nella propria casa
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Identificazione degli ausili più idonei per consentire un reinserimento presso il proprio domicilio mantenendo un buon grado di autonomia così da poter mantenere le attività quotidiane e i rapporti sociali.
Anno di pubblicazione: 2003
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2003
Diozzi L
Mario, 63 anni. Autonomia nella vita quotidiana per una persona con Sclerosi Laterale Amiotrofica
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Nel marzo del 2004 a Mario viene diagnosticata la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Dal momento in cui è stata comunicata la diagnosi, Mario e la moglie si attivano per l’installazione di una piattaforma elevatrice utilizzando le agevolazioni della Legge Nazionale abbattimento barriere architettoniche 13/89; eseguono modifiche parziali dell’appartamento come l’installazione dell’aria condizionata per affrontare l’estate ed il rifacimento parziale del bagno con sostituzione di vasca e installazione di piatto doccia. Si alternano nella storia di Mario e di sua moglie l’utilizzo di ausili di fornitura ASL e di “ausili non ausili” caratterizzati da accorgimenti creativi e intelligenti. Tutto ciò che è stato possibile fare ha portato Mario nel suo percorso di malattia al compimento del suo sommo desiderio, quello di vivere in modo confortevole in famiglia e nel quartiere fino al momento della morte, che sopraggiunge nel luglio del 2006.
Anno di pubblicazione: 2006
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: luglio 2011
Opezzo P
Gina, 71 anni, disabilità motoria: autonomia nella propria casa
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: A causa di una emiplegia provocata da una ischemia cerebrale si è dovuto riorganizzare l'ambiente di vita sia con modifiche architettoniche che con l'adozione di ausili; tutto ciò ha permesso un adeguato reinserimento domiciliare e una ripresa delle attività di vita quotidiana.
Anno di pubblicazione: 2003
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: giugno 2003
Sponza R
Matteo, 55 anni, disabilità motoria: autonomia nella propria casa
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Matteo è sposato, ha un figlio di 15 anni, è sportivo, ama la montagna, le lunghe camminate e le arrampicate. Nel 2000 gli viene diagnosticata la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Sin dal nostro primo incontro Matteo ha espresso la necessità di voler partecipare in prima persona su ogni cosa che lo riguardi, vuole sapere tutto nei minimi particolari anche sulla scelta degli ausili. Con Matteo e con la sua famiglia si è instaurato subito un dialogo molto aperto e sincero,e di piena collaborazione. I primi ausili di cui Matteo ha avuto bisogno sono stati bastoni e molle di Codivilla; in un secondo tempo si sono aggiunte delle minime modifiche ambientali (maniglioni alle pareti del bagno,scivolo per l'accesso al terrazzo) e la fornitura di una sedia vasca e di un rialzo wc. Con il passare dei mesi, i deficit motori di Matteo sono tali da costringerlo in carrozzina,e per le uscite viene fornito pure un montascale a cingoli. Nel 2004 Matteo ormai passa gran parte della giornata a letto: gli viene fornito così un letto elettrico con un materasso prima in fibra cava siliconata e poi ad aria, un sollevatore per i trasferimenti e una carrozzina personalizzata, e su sua richiesta esplicita una sedia comoda. Nel gennaio 2005, Matteo muore a casa sua assistito dalla moglie e dal figlio com’era sua volontà, avendo egli rifiutato l'accanimento terapuetico e il ricovero in ospedale.
Anno di pubblicazione: 2005
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2016
Caracciolo A
Ausili per il bagno
Dati editoriali: Milano: Portale Siva Fondazione Don Carlo Gnocchi
Abstract: Uno degli ambienti domestici maggiormente frequentati è sicuramente il bagno, spesso però questo è anche l’ambiente che presenta maggiori ostacoli per la sua fruizione da parte di una persona con disabilità, più o meno grave, o che abbia anche semplicemente un impaccio motorio. L'articolo prendere in considerazione gli ausili e gli accorgimenti per poter utilizzare al meglio tutti gli elementi comunemente presenti in un bagno, compresi quei piccoli ausili che possono facilitare lo svolgimento di alcune attività.
Anno di pubblicazione: 2003
Tipo di documento: Documenti non pubblicati
Data ultima modifica: maggio 2013
De Lauso L
Single ad ogni costo! Il caso di Alberto
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 1999-2000
Abstract: Alberto, ingegnere di 72 anni, vive da solo al secondo piano di una palazzina senza ascensore. Pensionato da alcuni anni, mantiene ancora un’attività di appoggio alla preparazione di giovani ingegneri e di collaborazione esterna con ditte straniere; coltiva inoltre interessi culturali quali musica classica e mostre d’arte che lo portano anche all’estero. In seguito all’intervento chirurgico di protesi d’anca arriva nella struttura riabilitativa in condizioni funzionali molto ridotte. L’intervento riabilitativo è rivolto al ripristino della maggiore autonomia e sicurezza possibile del paziente nell’ambito domestico, nelle attività della vita quotidiana, nella deambulazione, nei trasferimenti in ambiente esterno, nel superamento di barriere architettoniche, nell’interazione col mondo esterno, nei trasporti
Anno di pubblicazione: 2000
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: maggio 2003
Lategana M.
La forza di ricominciare: Davide
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2010-2011
Abstract: L'elaborato presenta la storia di Davide, un uomo di 52 anni, che in un giorno d'estate mentre si reca a lavoro con la sua moto viene travolto da un auto proveniente dal senso di marcia opposto. Pochi istanti e la sua vita viene fagocitata da un vortice di paura, rabbia, disperazione. La realtà non è più la frenesia del quotidiano, dove tutto viene fatto velocemente e meccanicamente bensi’ una nuova situazione dove bisogna aspettare il piccolo progresso e guardare con pazienza al futuro. Davide giunge al pronto soccorso privo di coscienza, con gli arti inferiori fratturati e con lesioni nervose molto gravi. Sono trascorsi circa due anni dall’incidente, Davide ha girato molti ospedali e non è ancora ritornato a casa. Attualmente presenta entrambe le ginocchia bloccate in estensione e la compromissione del nervo sciatico alla gamba dx. Durante la degenza Davide si è affidato molto alla fede acquistando una forza interiore che prima non aveva. L'intento dell’elaborato è quello di descrivere giorno dopo giorno, speranza dopo speranza, impegno dopo impegno il ritorno di Davide ad una nuova vita dove molto ha perso ma moltissimo ha acquisito. Nello specifico si descriveranno le soluzioni scelte per gli spostamenti, per l'autonomia personale e per la vita sociale. A tal proposito sono stati adoperati una carrozzina manuale leggera, un deambulatore ed una ortesi per la tibio tarsica.
Anno di pubblicazione: 2011
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: dicembre 2011
Opezzo P
Progetto di sostegno al rientro al domicilio di un soggetto con emiplegia: il caso di Gina
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 1999-2000
Abstract: Il rientro al domicilio, dopo un periodo di ospedalizzazione per una patologia che ha dato esito ad una disabilità importante (l’emiplegia), è un momento molto delicato per il paziente e i suoi familiari. Oltre alle problematiche di natura psicologica legate all’accettazione della nuova condizione, il paziente si trova a dover affrontare problemi nell’ambito delle attività di vita quotidiana e di molte altre attività funzionali. E’ quindi necessario intervenire con ausili, adeguamenti e soluzioni che permettano al soggetto emiplegico di riorganizzare la propria vita e i propri spazi all’interno dell’ambiente familiare (e sociale). Nello specifico di Gina l’introduzione di alcuni ausili ha permesso di raggiungere l’autonomia in alcuni ambiti funzionali (ad esempio l’utilizzo dei servizi igienici) e di ridurre il carico assistenziale in altri (ad esempio farsi la doccia o superare il dislivello delle scale). Le attività considerate sono state la mobilità all’interno dell’appartamento, assicurata dalla deambulazione con l’ausilio di un tripode e di un’ortesi peroneale e dalla carrozzina manuale, soprattutto per la mobilità esterna; l’igiene personale, con l’introduzione di semplici ausili e minimi adeguamenti; il superamento delle barriere architettoniche presenti nell’edificio, le scale, tramite l’installazione di una piattaforma elevatrice
Anno di pubblicazione: 2000
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: maggio 2003
Pirri F.
La prevenzione delle cadute degli anziani al domicilio
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2010-2011
Abstract: L'OMS nel 2007 ha documentato che approssimativamente il 28-35% della intera popolazione ultrasessantacinquenne cade in ambiente domestico e che il rischio dell'evento caduta aumenta con l'aumentare dell'età. Secondo i dati Istat nel comune di Milano gli anziani con un'età maggiore di 65 anni erano al 1/1/10 312657 rappresentando circa il 24 % della popolazione. Le cadute a terra rappresentano un evento clinico rilevante per gli anziani perchè possono essere complicate da fratture, paura di cadere, perdita dell'autosufficienza. Dai dati della letteratura si evince che il 5% degli anziani che cade viene ospedalizzato e che il 40% delle istituzionalizzazioni presso le RSA è successivo a frattura, spesso di femore. Gli anziani sono a rischio di caduta in virtù di fattori intrinseci generalmente poco modificabili rappresentati dalle modificazioni fisiologicamente correlate all'invecchiamento, dalle malattie croniche, dagli effetti collaterali dei farmaci. L'anziano fragile è suscettibile di perdere l'autosufficienza una volta posto di fronte agli stress dell'ambiente di vita rappresentati ad esempio dalle barriere architettoniche e dall'isolamento sociale. Il rischio di caduta riconosce pertanto una patogenesi multifattoriale e può essere contenuto attraverso un approccio multidimensionale che si avvalga di interventi sulla persona e sull' ambiente di vita. L'unità didattica intende quindi esaminare i possibili interventi per ridurre il rischio di caduta dell'anziano come gli ausili per la locomozione, l'adeguamento dello spazio abitativo e i moderni ausili ad alta tecnologia come i sistemi indossabili per l'ambient assisted living o la suola elettronica.
Anno di pubblicazione: 2011
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: dicembre 2011
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