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Andrich R, Gower V, Milo A,
Alberto, 23 anni: autonomia nella scrittura e nella comunicazione
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Gnocchi - Banca Dati dei Casi di Studio
Abstract: Alberto è un giovane di 23 anni, con un quadro clinico complesso. Nel corso del programma riabilitativo presso il nostro Centro affrontiamo con un team interdiscisplinare le sue principali esigenze di autonomia nella mobilità e nella scrittura, comunicazione e controllo dell'ambiente. Grazie agli ausili presenti nell'ausilioteca del Centro, opportunamente configurati in base alle sue abilità motorie e cognitive, Alberto gradualmente sviluppa le abilità e le competenze necessarie al loro uso. Nel frattempo il suo progetto di vita cambia per circostanze esterne, essendosi aperta la possibilità di iniziare a frequentare un Centro Diurno e di trascorrere quindi gran parte del suo tempo fuori casa. Alla fine del percorso suggeriamo un elenco di ausili e delle relative personalizzazioni, che la famiglia decide di acquistare per collocarli nel Centro Diurno. Un successivo nostro sopralluogo in loco ci permette di correggere alcuni errori e disattenzioni fatti nella fase di installazione e di confrontarsi con la famiglia e il personale del Centro per sfruttare al meglio le potenzialità di tali ausili per un più soddisfacente autonomia di ausili. Nella valutazione finale del percorso tutti gli attori coinvolti (Alberto, famiglia, educatori) hanno espresso buona soddisfazione per il lavoro svolto e le scelte effettuate.
Anno di pubblicazione: 2015
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: marzo 2016
Bozzolini G
Marina, 50 anni. Autonomia nella vita quotidiana per una persona paraplegica
Dati editoriali: Portale SIVA FondazioneDon Carlo Gnocchi
Abstract: L’Autore, in questa esperienza, si è occupato della riqualificazione ambientale dell’appartamento di Marina, paraplegica di 41 anni, la quale ha espresso il forte bisogno di vivere in piena autonomia la sua casa. Successivamente, dopo aver valutato le sue istanze e le sue aspettative, è stato analizzato il complesso abitativo da riqualificare. Il programma è stato orientato su quattro principali tipologie di intervento utilizzando il supporto normativo fornito dalle leggi vigenti in materia: 1) architettura d’ambiente 2) design ed impiantistica 3) arredamento accessibile e 4) ausili per l’autonomia personale. Sebbene la letteratura non abbia fornito supporti univoci in materia di ristrutturazione degli spazi abitativi, il risultato dell’operazione è stato quanto mai positivo sia in termini di obiettivi strutturali raggiunti sia in termini di soddisfazione ed autonomia da parte di Marina.
Anno di pubblicazione: 2008
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: luglio 2011
Cacciatori B
Andrea, 45 anni. Autonomia nella vita quotidiana per una persona con Sclerosi Multipla
Dati editoriali: Portale SIVA FondazioneDon Carlo Gnocchi
Abstract: Andrea è un uomo di 47 anni, a cui nel 1991, è stata diagnosticata la Sclerosi Multipla; nel 1998 c’è stato un aggravamento delle condizioni cliniche che lo ha costretto al cammino con ausilio delle stampelle canadesi. Ha dovuto lasciare il lavoro (riceve pensione per inabilità lavorativa) e nel 2005 si è trasferito in un appartamento senza barriere architettoniche. Questo progetto vuole sottolineare il percorso fatto sia da Andrea sia dai vari operatori coinvolti per riuscire ad avere una vita autonoma a domicilio, nonostante la progressione della malattia. L’aspetto più difficile è stato, ed è, accompagnare Andrea durante le fasi del peggioramento delle capacità funzionali proponendo, e poi attuando strategie (servizi ed ausili) che gli permettessero di avere la sua autonomia mantenendo una buona qualità di vita. Dalla presa in carico di Andrea da parte del nostro servizio di Riabilitazione Territoriale (2005) sono stati prescritti molti ausili. La progressione della malattia ed il variare dei bisogni di Andrea mi hanno indotto a proporre una nuova carrozzina elettronica che soddisfi le richieste di Andrea, al quale, prima e dopo la fornitura, è stato proposto l’IPPA per verificare se l’ausilio fornito ha risposto positivamente alle aspettative dell’utente continuando a renderlo l’attore principale delle proprie scelte.
Anno di pubblicazione: 2008
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2013
Castellano G
Alessio, 33 anni. Autonomia nella vita quotidiana per una persona con tetraparesi spastica
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Alessio è un giovane di 33 anni con grave tetraparesi spastica, afasia espressiva, nistagmo, quali esiti di danno perinatale. Questo studio intende documentare il percorso compiuto dal giovane e dagli operatori che lo hanno seguito; l’esperienza vissuta con Alessio ha coinvolto l’equipe del Centro, i genitori e l’assistente domiciliare che segue il giovane da sei anni. Era necessario un impegno multiprofessionale per affrontare l’insieme delle problematiche di vita di Alessio, costruendo una solida rete e un’alleanza terapeutica prima di tutto con i familiari, tale che permettesse quelle azioni volte a far evolvere la situazione del giovane, nonostante la severità del quadro clinico stabilizzato, da una situazione di dipendenza anche sul piano della comunicazione alla sua partecipazione attiva. Alessio ha conservato un buon livello cognitivo con capacità simboliche lievemente al disotto della norma: pur non potendo utilizzare il linguaggio verbale ha una elevata comprensione e complessivamente un buon funzionamento cognitivo. Il suo carattere, la sua disponibilità e la sua volontà lo hanno reso via via protagonista nella scelta non solo di soluzioni tecnologiche, ma anche riguardanti il suo futuro in generale.
Anno di pubblicazione: 2006
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: luglio 2011
Cernigoi G
Gaia, 72 anni, disabilità motoria: autonomia nella propria casa
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Gaia è colpita da un evento vascolare acuto con compromissione grave delle funzioni vitali e motorie ma non cognitive. In questa esperienza si tratterà dell’organizzazione del rientro a domicilio di Gaia e della sua assistenza finalizzata a garantirle una buona qualità di vita all’interno della sua famiglia. E’ stato fondamentale ricercare in ogni soluzione studiata dei punti di accordo con i famigliari che avrebbero gestito Gaia tra le mura domestiche. La strutturazione del domicilio, inizialmente privo di qualsiasi ausilio, dovrà essere adeguata alle esigenze di Gaia e dei famigliari che si occuperanno poi della sua assistenza. Inoltre ogni cosa dovrà essere realizzata in tempi brevi dato l’imminente dimissione dall’ospedale senza periodi intermedi di ricovero in altre strutture protette. La fornitura dei primi ausili e l’addestramento dei famigliari che l’assistono all’uso degli stessi, oltre ad una valutazione complessiva dell’ambiente, sono solo il primo passaggio di un progetto di vita che poi andrà ampliato, riveduto e corretto in relazione alle necessità del momento e del decorso clinico.
Anno di pubblicazione: 2005
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: febbraio 2005
Ciot C
Pietro, 7 anni, disabilità motoria: autonomia nella comunicazione
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Pietro ha sei anni e mezzo ed una diagnosi di tetraparesi distonica ed anartria, una funzionalità ridotta agli arti superiori e riesce ad articolare solo alcune parole, ma dimostra buona capacità di comprensione. Il presente elaborato ricostruisce l’itinerario verso l’autonomia percorso dal bambino, insieme ai suoi familiari ed agli operatori del Centro di riabilitazione che lo ha in carico. Un’esperienza segnata inizialmente dalla fatica di separarsi dalla madre che si esprimeva col rifiutare ogni persona ed ambiente non familiari. Poi, lentamente, l’instabilità emotiva si è ridotta, Pietro ha iniziato a percepirsi come capace di fare, ha conosciuto la gratificazione che ne deriva, i suoi interessi si sono ampliati. Da qui ha preso avvio il progetto finalizzato a definire le modalità per individuare gli ausili che permettessero a Pietro di interagire con l’ambiente circostante e di partecipare attivamente alle attività didattiche. Una volta verificato che, pur compromesso, l’arto superiore destro era il segmento corporeo più funzionale, a Pietro è stata prescritta un’ortesi per mantenere l’allineamento del polso e del dito indice. In questo modo egli, che già era in grado di gestire un dispositivo a scansione automatica, può ora utilizzare un comunicatore con uscita in voce azionabile mediante la selezione diretta dei tasti. Inoltre per la realizzazione di unità didattiche personalizzate è stato individuato un software “aperto” multimediale. Infine è stata proposta una carrozzina posturale che, fra le altre cose, gli permetterà di portare con sé il comunicatore nonché di svolgere l’attività al computer evitando affaticanti spostamenti dal passeggino alla sedia come accadeva in precedenza.
Anno di pubblicazione: 2005
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: febbraio 2005
Colantoni M F
Bruna, 60 anni. Autonomia nella vita quotidiana per una persona con ritardo mentale
Dati editoriali: Portale SIVA FondazioneDon Carlo Gnocchi
Abstract: Era il 1959 quando a soli 10 anni Bruna, primogenita di una famiglia di umili origini, venne ricoverata con diagnosi di “oligofrenia medio grave” presso un Istituto di Assistenza, in cui trascorse 30 anni. A 55 anni compare un Erpes zoster che tende a cronicizzare ed evolve in algoneurodistrofia dell’arto inferiore sinistro. Il dolore continuo ed insopportabile in breve tempo costringe Bruna in carrozzina e per lei inizia un lungo calvario che la vedrà protagonista di continui ricoveri ospedalieri e rinnovati programmi terapeutico-riabilitativi. Questo elaborato riguarderà il progetto di riorganizzazione assistenziale volto a garantire una buona qualità di vita per Bruna all’interno dell’Istituto. Partendo da una valutazione complessiva dell’ambiente, in collaborazione con il personale di assistenza e con Bruna stessa, si è sviluppato un programma che è stato via via ampliato, riveduto e corretto in relazione alle necessità dettate dal decorso clinico. Sono state studiate, ricercate ed adottate soluzioni sia strutturali (rampe di accesso, adattamenti del bagno, ecc.), sia per ciò che concerne la dotazione di ausili (carrozzina, calzature ortopediche).
Anno di pubblicazione: 2008
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: luglio 2011
D'Amato C
Filomena, 102 anni, disabilità motoria: autonomia nella propria casa
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Filomena ha superato i 102 anni. Dopo una vita di lavoro (è stata collaboratrice domestica in una famiglia di cui ha conosciuto cinque generazioni) durante la quale non ha mai accusato seri problemi di salute, vedova e senza figli, all’età di 98 anni, ha lasciato la casa in cui si era ritirata da pensionata per trasferirsi presso la più giovane della famiglia presso la quale aveva sempre lavorato. Questo elaborato riguarda il progetto di vita messo a punto per Filomena, da lei condiviso, quale considerato in relazione al prevedibile progressivo degrado delle funzioni motorie nel processo biologico di senescenza ed al manifestarsi, nel tempo, anche di deficit cognitivi. Sensibilizzata la famiglia che aveva inteso avere cura dell’anziana ai problemi cui sarebbe andata incontro, è stato necessario adottare degli accorgimenti pratici sulla sistemazione del nuovo habitat e fornire alcuni ausili essenziali. Gli ausili indicati sono stati: il letto ortopedico regolabile in altezza a due snodi, il materasso antidecubito ad aria compressa, la carrozzina ad autospinta, poi dotata di cuscino antidecubito, la sedia a comoda e, successivamente, lo sgabello per il box doccia ed il supporto per alzarsi dal letto
Anno di pubblicazione: 2005
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: dicembre 2005
De Luca D
Robertina, 38 anni, disabilità motoria: autonomia nella vita di relazione
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Roberta ha 38 anni e da sette convive con gli esiti di una meningoencefalomielite. Si muove lentamente e tutto ciò che svolge le risulta faticoso. Vive in una casa scarsamente accessibile, dalla quale esce pochissimo perché è posta al terzo piano e senza ascensore. Nel corso degli anni le sue condizioni cliniche sono peggiorate e hanno messo in luce alcuni problemi in molte delle attività che svolge: si affatica velocemente nel cammino, nel fare le scale, nel lavarsi e nell’esecuzione di molte delle faccende di casa. Ha dovuto diminuire le sue attività del tempo libero e vorrebbe trovare delle soluzioni per poter andare a fare la spesa o per girare più autonomamente per la città ed il centro storico, vorrebbe conoscere meglio gli ausili che potrebbero servirle, vorrebbe trovare delle soluzioni per lavarsi nella vasca con meno dispendio di energie, per usare più comodamente i fornelli, il lavello e il lavandino. Possiede una carrozzina manuale, ma non riesce a usarla nell’appartamento perché i locali sono troppo stretti, ha conseguito la patente speciale e possiede un’automobile con adattamenti per la guida che non riesce a sfruttare appieno dal momento che non conosce bene le strade. Partendo dall’analisi delle richieste da lei formulate e considerando gli ausili di cui già dispone, si percorrono le tappe per giungere a trovare delle soluzioni ai suoi problemi domestici, di mobilità e conoscenza. L’obiettivo del progetto è molteplice e consiste nel fornire una maggiore autonomia a Roberta, dando una risposta alle sue richieste, ottimizzando le sue capacità residue e fornendo nuove risorse.
Anno di pubblicazione: 2005
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: febbraio 2005
De Marchi C
Ermanno, 61 anni. Autonomia nella vita quotidiana per una persona emodializzata
Dati editoriali: ESPERIENZE
Abstract: Ermanno è in emodialisi da circa 25 anni ed ha alle spalle due trapianti di reni. Anche se negli ultimi dieci anni il quadro motorio è peggiorato, non si è mai perso d’animo e per raggiungere l’autonomia ha utilizzato svariate strategie con lo scopo di migliorare le sue funzioni e rendere l’ambiente più favorevole all’interazione sociale. L’uso della carrozzina manuale è ormai permanente da tre anni. Modifiche ambientali dell’appartamento in affitto non sono state risolutive ed hanno agevolato soprattutto l’ambiente bagno. Nel quartiere gli spazi esterni sono stati parzialmente modificati per consentire il passaggio di una sedia a ruote sui marciapiedi in seguito ad una richiesta al Comune del luogo di residenza. Questo elaborato ha come progetto la realizzazione di ulteriori miglioramenti all’interno della casa per facilitare sia l’accesso, che l’attuazione delle attività legate alla vita quotidiana (ADL). Inoltre per favorire il bisogno di autonomia di Ermanno negli spostamenti esterni, appena la viabilità del quartiere lo renderà possibile, si procederà alla prescrizione della carrozzina elettronica, valida anche per preservare la poca funzionalità residua degli arti superiori. Attualmente solo parte di questo progetto è stata realizzata, ma le modifiche effettuate finora hanno già consentito a Ermanno un miglioramento della sua qualità di vita e una diminuzione del carico assistenziale.
Anno di pubblicazione: 2009
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: luglio 2011
Dibenedetto M
Franco, 16 anni, disabilità motoria: autonomia nella mobilità e nella comunicazione
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Francesco è un ragazzo di sedici anni con esiti di Paralisi Cerebrale Infantile e con notevoli problemi visivi, situazione che ha influito in maniera decisiva nello sviluppo delle sue capacità cognitive. È’ dotato di notevole voglia di vivere e relazionarsi con gli altri. Ha raggiunto attualmente una discreta autonomia deambulatoria. In questo periodo è inserito in una prima superiore e frequenta un Centro Socio Educativo. Il progetto mira alla conquista di una maggiore autonomia, prevede l’uso di ausili atti a rendergli la vita più soddisfacente in tre settori: 1) mobilità esterna attraverso l’individuazione di una carrozzina maneggevole per lui, per i familiari e gli operatori.. Compiuta un’analisi dettagliata della numerose proposte offerte, aventi ognuna notevoli vantaggi in un senso o nell’altro, è stata operata una scelta oculata tenendo d’occhio anche il risvolto economico.
Anno di pubblicazione: 2005
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: febbraio 2005
Diozzi L
Mario, 63 anni. Autonomia nella vita quotidiana per una persona con Sclerosi Laterale Amiotrofica
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Nel marzo del 2004 a Mario viene diagnosticata la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Dal momento in cui è stata comunicata la diagnosi, Mario e la moglie si attivano per l’installazione di una piattaforma elevatrice utilizzando le agevolazioni della Legge Nazionale abbattimento barriere architettoniche 13/89; eseguono modifiche parziali dell’appartamento come l’installazione dell’aria condizionata per affrontare l’estate ed il rifacimento parziale del bagno con sostituzione di vasca e installazione di piatto doccia. Si alternano nella storia di Mario e di sua moglie l’utilizzo di ausili di fornitura ASL e di “ausili non ausili” caratterizzati da accorgimenti creativi e intelligenti. Tutto ciò che è stato possibile fare ha portato Mario nel suo percorso di malattia al compimento del suo sommo desiderio, quello di vivere in modo confortevole in famiglia e nel quartiere fino al momento della morte, che sopraggiunge nel luglio del 2006.
Anno di pubblicazione: 2006
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: luglio 2011
Farina E
Fabrizio, 31 anni, disabilità motoria: autonomia nello sport
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Fabrizio ha 31 anni, è paraplegico da quattro, è autonomo, lavora e a breve andrà a vivere da solo… ma vorrebbe qualcosa di più. Desidera infatti mettersi alla prova, riprovare il gusto della competizione dell’esercizio fisico. Questo lavoro presenta un’esperienza di consulenza professionale sostenuta da un rapporto di stima e fiducia reciproca, che ha poi portato Fabrizio ad una progressiva presa di coscienza di nuovi bisogni di autonomia personale sviluppatisi attorno alle attività sportive proposte: il Monosci e l’ Handybike. Al fine di rispondere adeguatamente alle richieste che mi venivano poste è stato importante seguire un percorso metodologico che ha previsto, in successione, l’esame dell’attività residua, l’analisi dei bisogni e delle aspettative, l’individuazione delle attività più consone, la definizione di un percorso di attuazione del progetto ed utilizzo degli ausili individuati, la verifica a distanza delle attività e della loro ricaduta sulla qualità di vita mediante questionari quali il Q.U.E.S.T e il P.I.A.D.S.
Anno di pubblicazione: 2005
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: dicembre 2005
Festi C
Roberta, 43 anni. Autonomia nella vita quotidiana per una persona con Sclerosi Multipla
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi
Abstract: Roberta è una giovane donna, affetta da Sclerosi Multipla, caratterizzata da una forte impronta ipertonica, con tetraparesi, disartria e disfagia. Da alcuni mesi, Roberta si esprime a fatica e i familiari hanno preso in considerazione la proposta di un’eventuale programma di potenziamento del linguaggio: abbiamo così intrapreso in collaborazione con il Centro di competenza territoriale per gli Ausili un percorso finalizzato alla valutazione di un sistema di comunicazione alternativo. Parallelamente l’ambito di intervento si è progressivamente allargato anche alla mobilità ed alla postura, al fine di ricercare soluzioni assistive volte ad alleggerire il carico assistenziale e migliorare il comfort. Roberta attualmente è dipendente in tutte le attività della vita quotidiana e non è più in grado di collaborare alle sequenze di trasferimento che sono a carico totale del marito e dell’assistente personale. Anche il sistema di postura non appare più idoneo e Roberta preferisce rimanere sdraiata nel divano per gran parte della giornata. Obiettivo di questo elaborato è illustrare il percorso intrapreso con Roberta per potenziare la sua partecipazione nell’ambito delle relazioni e, se possibile, prevenire il rischio dell’isolamento. Attraverso l’integrazione delle diverse professionalità e la rete dei Servizi, vorremmo proporre un approccio globale non più orientato alla sola erogazione di prestazioni, ma al raggiungimento della massima autonomia possibile.
Anno di pubblicazione: 2008
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2013
Ghirardelli M
Gio, 61 anni, disabilità motoria: autonomia nella propria casa
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: A causa di un duplice intervento chirurgico sono residuate varie problematiche sia a livello motorio che di coordinazione; grazie ad un recupero di questi deficit e all'utilizzo di specifici ausili vi è stata una ripresa graduale ma costante di varie attività sia nell'ambito domiciliare/familiare che con gli amici.
Anno di pubblicazione: 2003
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2003
Groppo G
Gabri, 20 anni, disabilità motoria e cognitiva: autonomia nella propria casa e nel proprio ambiente di vita
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: L'ausilio come strumento che permette di superare i limiti imposti dal quadro patologico e quindi di migliorare la coscienza di sè per l'acquisizione di una maggiore autonomia.
Anno di pubblicazione: 2003
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2003
Guerri M
Francesca, 12 anni, disabilità motoria: autonomia nella propria casa e inserimento a scuola
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: L'importanza di una corretta individuazione degli ausili per facilitare l'assistenza e consentire un idoneo e corretto posizionamento durante le attivià della vita quotidiana
Anno di pubblicazione: 2003
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2003
Lazzarich C
Emanuele, 10 anni. Autonomia nella vita quotidiana per una persona con Distrofia Muscolare Duchenne
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Emanuele è un bambino di 10 anni, affetto da Distrofia Muscolare progressiva tipo Duchenne; vive con la mamma, fisioterapista, che fino ad oggi ha coordinato tutti gli interventi specialistici (fisiatri, neuropsichiatria infantile, pneumologo, cardiologo, tecnici ortopedici,ecc.) da sola, valutando lei di volta in volta i bisogni del suo bambino e proponendo lei, ad ogni controllo, le questioni da affrontare; ora le problematiche sono diventate maggiori, sia per numero che per importanza, e la mamma non riesce più a gestirle tutte autonomamente, dunque si è cercato di affiancarla e supportarla nel focalizzare ed affrontare cinque grandi temi relativi all’autonomia del suo bambino: la carrozzina elettronica, la ristrutturazione del bagno di casa, l’accessibilità del giardino di casa, il controllo ambiente e l’accesso al personal computer. Per ogni tema è stato formulato un progetto articolato in quattro fasi, dall’identificazione del bisogno, alla formulazione di un obiettivo, alla definizione di un progetto fino alla realizzazione del progetto. La consulenza tecnica è stata preziosa per questa mamma. Altrettanto importante è stato il percorso che l’ha portata a prendere atto sia dei problemi emergenti che dell’urgenza di affrontarli, grazie al suggerimento di soluzioni rispettose del “modus vivendi di madre e figlio, il loro sentire emotivo e il senso di smarrimento che è subentrato con il progredire della malattia.
Anno di pubblicazione: 2006
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2016
Marrocco F
Laura, 23 anni, disabilità motoria: autonomia nella mobilità
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Laura è una ragazza di 22 anni, nel 1992 le è stata diagnosticata l’Atassia di Friedreich. Il progressivo peggioramento dei sintomi ha causato nel 1996 la perdita totale della deambulazione e la necessità di utilizzare una carrozzina. Nell’ottobre 2004 ha iniziato il trattamento in Terapia Occupazionale con lo scopo di valutarne il grado di autonomia, ma date le visibili necessità posturali l’obiettivo primario è diventato la sostituzione della carrozzina e l’individuazione di un adeguato sistema di postura. Dalle valutazioni motorie e dalle valutazioni funzionali sono emerse problematiche posturali che riguardano il tronco, il bacino e gli arti sia inferiori che superiori. Si ipotizza perciò la scelta di una carrozzina e di un sistema posturale che possano risolvere o compensare queste problematiche, che siano facilmente gestibili da Laura e dai suoi assistenti e che rispondano ai principi ergonomici. Una volta raccolte tutte le informazioni necessarie si è presentato il momento di scegliere l’ausilio più idoneo. Oltre alle conoscenze personali ed alle nozioni ricavate da varie ricerche, per rendere la scelta il più soddisfacente e responsabile possibile, si è chiesta la collaborazione del SIVA (Servizio di Informazione e Valutazione Ausili) della Fondazione Don Carlo Gnocchi di Milano.. Dopo una serie di consulenze ed incontri caratterizzati da diverse prove, modifiche e riprove, si è arrivati ad una soluzione e l’ausilio indicato è stato richiesto attraverso la fornitura diretta del Servizio Sanitario Nazionale. Dopo la fornitura degli ausili si è proceduto all’addestramento all’uso ed alla gestione del sistema da parte di Laura e dei suoi Assistenti. I risultati ottenuti si sono dimostrati più che soddisfacenti ma il lavoro non si può considerare concluso. Sarà necessario continuare l’opera di addestramento per trovare sempre nuove strategie tali da poter utilizzare e gestire in modo ottimale il sistema. Si prevedono valutazioni di controllo che verifichino nel tempo l’efficacia del sistema in termini di funzionalità ed autonomia. È anche importante verificare che vanga effettuata un’attenta manutenzione in modo tale che l’ausilio possa sempre rispondere ai requisiti di sicurezza, efficacia e stabilità ed è fondamentale verificare che, nel tempo, le aspettative di Laura e dei suoi assistenti rispetto al sistema affidato rimangano soddisfacenti.
Anno di pubblicazione: 2006
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: settembre 2006
Pigini L, Liverani G
Bruno, 52 anni. Riadattamento del posto di lavoro per un insegnante di inglese, con mielopatia.
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi
Abstract: Bruno è un uomo di 52 anni affetto da mielopatia con invalidità riconosciuta del 100%. Ad oggi Bruno utilizza una carrozzina manuale ad autospinta. Bruno è professore di inglese, lavora presso un’importante istituto linguistico internazionale; attualmente però a causa della patologia che lo costringe a rimanere in casa per molto tempo, impartisce lezioni di inglese nel suo domicilio insegnando teoria e tecniche del colloquio. La tipologia di mansione svolta, di per sé non è caratterizzata da un elevato livello di rischio lavorativo ma il caso evidenzia alcuni aspetti tipici del problema del riadattamento domiciliare dovuto all’incombenza di una situazione di disabilità. In questa breve presentazione vengono messi in luce i rischi e le inadeguatezze inerenti l’accessibilità del domicilio e viene presentata la soluzione progettuale atta alla resa dell’abitazione utilizzata anche come luogo di lavoro più sicura e tutelativa.
Anno di pubblicazione: 2009
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2013
Pigini L, Liverani G
Clara, 25 anni. Riadattamento del posto di lavoro per una persona impiegata in banca, con ipotonia degli arti inferiori
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi
Abstract: Clara è una ragazza di 25 anni affetta da una grave ipotonia degli arti inferiori con invalidità riconosciuta del 100%. Per la mobilità personale ha sempre bisogno di un supporto e non riesce a spostarsi se non per brevi tratte. Avvalendosi del servizio di collocamento mirato offerto dall’ente Provinciale in cui risiede, ha iniziato a lavorare presso un importante istituto di credito italiano. Oggi ricopre, per l’azienda, il ruolo di operatrice help-desk con compito di assistenza procedurale alle agenzie e agli uffici della banca. In questa breve presentazione vengono messi in luce i potenziali rischi derivanti dallo svolgimento della particolare attività lavorativa e viene presentata la soluzione progettuale atta alla resa del luogo di lavoro in esame più sicuro e tutelativo.
Anno di pubblicazione: 2009
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2013
Pigini L, Liverani G
Nadia, 37 anni. Riadattamento del domicilio per una persona con paraplegia
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi
Abstract: Nadia è una donna di 37 anni, insegnante di educazione fisica che, in seguito ad un incidente automobilistico di cui è stata vittima nel 2002, è rimasta paraplegica. Le è stata riconosciuta un’invalidità del 100%. Nadia ora non può più insegnare, perciò lavora part time come impiegata e vive in affitto in una casa di recente costruzione e da lei arredata e riadattata. Per quanto riguarda tutte le attività domestiche Nadia si è resa completamente indipendente anche se, per comodità, si fa aiutare nelle faccende da una domestica un paio di ore al giorno. Nonostante Nadia abbia già da sola introdotto una serie di accorgimenti atti a renderla indipendente nelle mansioni di casa, vengono di seguito messi in luce i rischi e le inadeguatezze inerenti il domicilio e viene presentata la soluzione progettuale atta alla resa dell’abitazione utilizzata anche come luogo di lavoro più sicura, tutelativa e accessibile
Anno di pubblicazione: 2009
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2013
Pigini L, Liverani G
Stefano, 46 anni. Riadattamento del posto di lavoro per impiegato con distrofia muscolare
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi
Abstract: Stefano è un uomo di 46 anni affetto da una particolare forma di distrofia muscolare di tipo disferlinico, a cui è stata riconosciuta un’invalidità del 100% con accompagnamento. Ad oggi i maggiori problemi di Stefano sono il controllo degli arti inferiori, dell’equilibrio e la ridotta forza muscolare. Stefano lavora per una cooperativa sociale che opera nel settore dei servizi per persone con disabilità. In questa breve presentazione vengono messi in luce i rischi e le inadeguatezze che l’attività lavorativa svolta presso la sede della cooperativa comporta e viene presentata la soluzione progettuale atta alla resa del luogo di tale luogo di lavoro più sicura e tutelativo, considerando che , trattandosi di una cooperativa sociale, altri utenti disabili potrebbero contemporaneamente trovarne giovamento.
Anno di pubblicazione: 2009
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2013
Porcella B
Gabriele, 56 anni, disabilità motoria: autonomia nella comunicazione tramite lo sguardo
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Lo sguardo rivolto verso l’alto per comunicare un assenso, le palpebre semi chiuse per esprimere un no, la mente lucida ed acuta imprigionata in un corpo che non risponde ai suoi comandi, una tabella di carta con 21 lettere gialle e verdi e Gabriele diventa “tiratore scelto dell’alfabeto”. Un ictus l’ha colpito relegandolo nell’immobilità ed in un silenzio ostinato dal quale vuole uscire per rimpossessarsi almeno della possibilità di soddisfare quel bisogno fondamentale per l’essere umano di comunicare, interagire con il mondo, esprimere sentimenti, idee, pensieri e rabbia. Può farlo solo con le palpebre, unica parte del corpo, sfuggita all’ammutinamento dopo la lesione.
Anno di pubblicazione: 2005
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: febbraio 2005
Proverbio L
Lando, 35 anni, disabilità motoria: autonomia nella propria casa
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Pur in presenza di una patologia progressiva e gravemente invalidante si è riusciti, grazie all'adozione di idonei ausili e all'addestramento di familiari ed assistenti, ad evitare ospedalizzazioni e garantire un adeguato inserimento domiciliare.
Anno di pubblicazione: 2003
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: giugno 2003
Rescigno L
Elena, 15 anni. Autonomia nella vita quotidiana per una persona con esiti di grave trauma cranico
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi
Abstract: L’elaborato presenta la storia di una ragazzina di 15 anni che in un giorno, apparentemente simile ad un altro, all’uscita da scuola ha un incidente stradale. Il risveglio dai quattro lunghi e agonizzanti giorni di coma è per la famiglia la quiete dopo la tempesta, ma per Elena rappresenta solo l’inizio di un lungo percorso pieno di trasformazioni, di presa di coscienza e di situazioni nelle quali è dura riconoscersi, in una realtà ed un corpo che non riconosce come suo e in situazioni che vede insormontabili. L’intento della tesi è quello di descrivere passo dopo passo, attimo dopo attimo, soluzione dopo soluzione il ritorno di Elena ad una vita ancora tutta da vivere ed al sentirsi parte attiva di una realtà che lei vive, nonostante tutto. Nello specifico si descriveranno le soluzioni scelte per gli spostamenti, per il rientro al domicilio, per l’autonomia personale e per la comunicazione, nella fattispecie la carrozzina con il sistema di postura, le soluzioni per l’eliminazione delle barriere architettoniche al domicilio e gli ausili per la comunicazione: il comunicatore alfabetico, in un primo momento, ed il software in un seguito.
Anno di pubblicazione: 2009
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2013
Robol E
Paoletto, 14 anni. Autonomia nella vita quotidiana per una persona con Malattia di Menkes
Dati editoriali: Portale SIVA FondazioneDon Carlo Gnocchi
Abstract: Paoletto ha oggi 14 anni e dalla nascita è affetto dalla Malattia di Menkes, una malattia genetica rara e rapidamente progressiva. L’alterazione genetica si traduce in un deficit di assorbimento intestinale e di trasporto intracellulare del rame (coenzima essenziale all’uomo, soprattutto durante la crescita e lo sviluppo neuromotorio) che si estrinseca in importanti danni a livello neurologico, muscolosheletrico e viscerale. La presentazione clinica è in genere precoce (2-3 mesi) e la prognosi infausta solitamente entro i primi anni di vita. La presa in carico da parte del nostro Servizio Riabilitativo è stata precoce (primi mesi di vita), con approccio integrato (neuromotorio e logopedico). Gli ambiti di intervento hanno riguardato la mobilità, interna ed esterna all’abitazione (compresa l’accessibilità al giardino), l’accessibilità ai trasporti, la cura personale, la postura, l’accessibilità informatica e la scrittura, la comunicazione interpersonale e l’integrazione degli ausili in percorsi educativi. Gli obiettivi di tale intervento sono stati quelli di agevolare Paoletto nelle sue necessità della vita quotidiana (alleviando nello stesso tempo i compiti di chi lo assiste) e di consentirgli un inserimento ed una partecipazione più attiva possibile alla vita sociale a scuola, in famiglia e nella comunità.
Anno di pubblicazione: 2008
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: luglio 2011
Sanrocchi S
Francesco, 50 anni. Autonomia nella vita quotidiana per una persona con esiti di ictus
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi
Abstract: Francesco ha 50 anni e nel 2005 è stato colpito da un’emorragia cerebrale. In seguito a questo evento ha riportato danni sia a livello motorio, con conseguente emiplegia, sia a livello cognitivo con afasia, disturbi di attenzione e di schema corporeo. Questo progetto ha lo scopo di portare all’attenzione il percorso che è stato fatto da Francesco, dalla famiglia e da tutte le figure professionali che lo hanno seguito. La parte più difficile di questo lavoro è stato il dover prendere atto, da parte della famiglia di Francesco, di una situazione “non voluta” ed improvvisa e in base a ciò riprogettare una vita ed un rientro a domicilio. Grazie ad una stretta collaborazione con la famiglia e soprattutto a una forte motivazione da parte di Francesco, si è riusciti a garantire a quest’ultimo, attraverso le soluzioni adottate, sicuramente un miglioramento della qualità di vita. Concretamente le soluzioni adottate relativamente alla problematiche analizzate sono state per la mobilità interna una carrozzina posturale ed uno stabilizzatore per la statica eretta; per i trasferimenti un sollevatore mobile manuale ed un sollevatore elettrico per vasca; per la prevenzione delle piaghe da decubito un letto ortopedico regolabile con materasso antidecubito e per la mobilità esterna una carrozzina per esterni. I punti fondamentali di questo progetto sono stati quindi la fornitura degli ausili e il reinserimento domiciliare di Francesco.
Anno di pubblicazione: 2007
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2013
Sponza R
Matteo, 55 anni, disabilità motoria: autonomia nella propria casa
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Matteo è sposato, ha un figlio di 15 anni, è sportivo, ama la montagna, le lunghe camminate e le arrampicate. Nel 2000 gli viene diagnosticata la Sclerosi Laterale Amiotrofica. Sin dal nostro primo incontro Matteo ha espresso la necessità di voler partecipare in prima persona su ogni cosa che lo riguardi, vuole sapere tutto nei minimi particolari anche sulla scelta degli ausili. Con Matteo e con la sua famiglia si è instaurato subito un dialogo molto aperto e sincero,e di piena collaborazione. I primi ausili di cui Matteo ha avuto bisogno sono stati bastoni e molle di Codivilla; in un secondo tempo si sono aggiunte delle minime modifiche ambientali (maniglioni alle pareti del bagno,scivolo per l'accesso al terrazzo) e la fornitura di una sedia vasca e di un rialzo wc. Con il passare dei mesi, i deficit motori di Matteo sono tali da costringerlo in carrozzina,e per le uscite viene fornito pure un montascale a cingoli. Nel 2004 Matteo ormai passa gran parte della giornata a letto: gli viene fornito così un letto elettrico con un materasso prima in fibra cava siliconata e poi ad aria, un sollevatore per i trasferimenti e una carrozzina personalizzata, e su sua richiesta esplicita una sedia comoda. Nel gennaio 2005, Matteo muore a casa sua assistito dalla moglie e dal figlio com’era sua volontà, avendo egli rifiutato l'accanimento terapuetico e il ricovero in ospedale.
Anno di pubblicazione: 2005
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2016
Tovo B
Roberta, 61 anni, disabilità motoria: mobilità e postura
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: L’adozione di ausili idonei ha consentito, nonostante le gravi difficoltà motorie, di mantenere un buon livello di autonomia e di prevenire l’insorgenza di piaghe da decubito. Gli ausili hanno anche permesso di ridurre il livelli di assistenza.
Anno di pubblicazione: 2003
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: luglio 2003
Vannini R
Nicoletta, 20 anni, disabilità motoria: autonomia nella propria casa
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Un incidente stradale causa una tetraplegia e l’amputazione di ambedue gli arti inferiori. E’ necessario un intervento globale, dal punto di vista riabilitativo, per consentire un reinserimento domiciliare ed un discreto grado di autonomia nella gestione delle attività della vita quotidiana. Fondamentale si è rivelata la corretta e attenta valutazione degli ausili e delle protesi più idonee per garantire una valida domiciliazione con un livello assistenziale non particolarmente elevato
Anno di pubblicazione: 2003
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: luglio 2003
Cernigoi G
Si torna a casa: il caso di Gaia
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2003-2004
Abstract: Gaia è un’ anziana donna, colpita da un evento vascolare acuto con compromissione grave delle funzioni vitali e motorie ma non cognitive. In questa tesi si tratterà dell’organizzazione del rientro a domicilio di Gaia e della sua assistenza finalizzata a garantirle una buona qualità di vita all’interno della sua famiglia. E’ stato fondamentale ricercare in ogni soluzione studiata dei punti di accordo con i famigliari che avrebbero gestito Gaia tra le mura domestiche. La strutturazione del domicilio, inizialmente privo di qualsiasi ausilio, dovrà essere adeguata alle esigenze di Gaia e dei famigliari che si occuperanno poi della sua assistenza. Inoltre ogni cosa dovrà essere realizzata in tempi limitati, dato l’imminente passaggio dall’ospedale al domicilio senza periodi intermedi di ricovero in altre strutture protette. La fornitura dei primi ausili e l’addestramento dei famigliari che l’assistono all’uso degli stessi, oltre ad una valutazione complessiva dell’ambiente, sono solo il primo passaggio di un progetto di vita che poi andrà ampliato, riveduto e corretto in relazione alle necessità del momento e del decorso clinico. Pertanto gli ausili ritenuti indispensabili per il rientro a domicilio saranno il letto ortopedico regolabile in altezza a due snodi, il materasso antidecubito ad aria, l’aspiratore e la pompa per nutrizione parenterale (fornito fin d’ora dal servizio infermieristico) e ancora il sollevatore elettrico con attacco a parete. Inoltre, nei tempi immediatamente successivi al rientro a domicilio, occorrerà procurare una carrozzina posturale con adeguato cuscino antidecubito.
Anno di pubblicazione: 2004
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: dicembre 2004
Ciot C
Quando si può fare di più che parlare con gli occhi: a piccoli passi verso l’autonomia. Il caso di Pietro
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2003-2004
Abstract: Pietro ha sei anni e mezzo ed una diagnosi di tetraparesi distonica ed anartria, una funzionalità ridotta agli arti superiori e riesce ad articolare solo alcune parole, ma dimostra buona capacità di comprensione. Il presente elaborato ricostruisce l’itinerario verso l’autonomia percorso dal bambino, insieme ai suoi familiari ed agli operatori del centro di riabilitazione che lo ha in carico. Un’esperienza segnata inizialmente dalla fatica di separarsi dalla madre che si esprimeva col rifiutare ogni persona ed ambiente non familiari. Poi, lentamente, l’instabilità emotiva si è ridotta, Pietro ha iniziato a percepirsi come capace di fare, ha conosciuto la gratificazione che ne deriva, i suoi interessi si sono ampliati. Da qui ha preso avvio il progetto finalizzato a definire modalità ed individuare ausili che permettessero a Pietro di interagire con l’ambiente circostante e di partecipare attivamente alla attività didattica. Una volta verificato che, pur compromesso, l’arto superiore destro era il segmento corporeo più funzionale, a Pietro è stata prescritta un’ortesi per mantenere l’allineamento del polso e del dito indice. In questo modo egli, che già era in grado di gestire un dispositivo a scansione automatica, può utilizzare un comunicatore con uscita in voce azionabile mediante la selezione diretta dei tasti. Inoltre per la realizzazione di unità didattiche personalizzate è stato individuato un software “aperto” multimediale. Infine è stata proposta una carrozzina posturale che, fra le altre cose, gli permetterà di portare con sé il comunicatore nonché di svolgere l’attività al computer evitando defatiganti spostamenti dal passeggino alla sedia come accadeva in precedenza.
Anno di pubblicazione: 2004
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: dicembre 2004
Dalla Mora R.
Matteo e la sua casa
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2010-2011
Abstract: L’elaborato presenta un intervento di adeguamento ai fini dell'accessibilità di un'abitazione unifamiliare per un giovane a seguito di un trauma (incidente stradale che lo ha reso paraplegico. L'abitazione allo stato di fatto risulta inaccessibile in quanto si sviluppa su più livelli. La famiglia è molto collaborativa. Il ragazzo, di 21 anni, risponde molto bene sotto l'aspetto psicologico dell'accettazione della sua nuova condizione. In questo progetto di ristrutturazione complessiva, oltre alla funzione di progettista e di direttore dei lavori, svolgo anche quella di disability manager. I lavori di ristrutturazione sono in corso e si presume che entro la fine del 2011 siano completati. Il progetto di adeguamento consiste nell'installare, in una posizione centrale della casa, una piattaforma elevatrice che consenta di rendere fruibili i vari livelli. L'ampliamento, inoltre, prevede la realizzazione di una camera dedicata con servizio igienico personale. Al piano terra è prevista la realizzazione di una piccola palestra collegata al posto auto coperto. Nell'area esterna all'abitazione è stato previsto un percorso accessibile tale da consentire un globale utilizzo del giardino.
Anno di pubblicazione: 2011
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: dicembre 2011
De Luca D
Solo et pensoso i più deserti campi vo mesurando a passi tardi et lenti: il caso di Roberta
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2003-2004
Abstract: Roberta ha 38 anni e da sette convive con gli esiti di una meningoencefalomielite. Si muove lentamente e tutto ciò che svolge le risulta faticoso. Vive in una casa scarsamente accessibile, dalla quale esce pochissimo perché è posta al terzo piano e senza ascensore. Nel corso degli anni le sue condizioni cliniche sono peggiorate e hanno messo in luce alcuni problemi in molte delle attività che svolge: si affatica velocemente nel cammino, nel fare le scale, nel lavarsi e nell’esecuzione di molte delle faccende di casa. Ha dovuto diminuire le sue attività del tempo libero e vorrebbe trovare delle soluzioni per poter andare a fare la spesa o per girare più autonomamente per la città ed il centro storico, vorrebbe conoscere meglio gli ausili che potrebbero servirle, vorrebbe trovare delle soluzioni per lavarsi nella vasca con meno dispendio di energie, per usare più comodamente i fornelli, il lavello e il lavandino. Possiede una carrozzina manuale, ma non riesce a usarla nell’appartamento perché i locali sono troppo stretti, ha conseguito la patente speciale e possiede un’automobile con adattamenti per la guida che non riesce a sfruttare a pieno dal momento che non conosce bene le strade. Partendo dall’analisi delle richieste da lei formulate e considerando gli ausili di cui già dispone, si percorrono le tappe per giungere a trovare delle soluzioni ai suoi problemi domestici, di mobilità e conoscenza. L’obiettivo del progetto è molteplice e consiste nel fornire una maggiore autonomia a Roberta, dando una risposta alle sue richieste, ottimizzando le sue capacità residue e fornendo nuove risorse.
Anno di pubblicazione: 2004
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: dicembre 2004
Di Benedetto MR
Le sue mille possibilità nonostante tutto: il caso di Francesco
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2003-2004
Abstract: Francesco è un ragazzo di sedici anni con esiti di Paralisi Cerebrale Infantile e con notevoli problemi visivi, situazione che ha influito in maniera decisiva nello sviluppo delle sue capacità cognitive. È dotato di notevole voglia di vivere e relazionarsi con gli altri. Seguito dalla scrivente in trattamento fisioterapico dall’età di tre anni ha raggiunto attualmente una discreta autonomia deambulatoria. In questo periodo è inserito in una prima superiore e frequenta un centro socio educativo. Il progetto esposto nella tesi, mirante alla conquista di una maggiore autonomia, prevede l’uso di ausili atti a rendergli la vita più soddisfacente in tre settori: 1) mobilità esterna attraverso l’individuazione di una carrozzina maneggevole per lui e per i familiari o gli operatori che ruotano intorno a lui. È stata scelta la carrozzina ad autospinta posteriore. 2) Autonomia nella cura della propria persona legata in particolare al momento del bagno: si propone il sedile per vasca. 3) Accessibilità informatica e possibilità di scrittura attraverso l’individuazione di opportuni adeguamenti per computer e di programmi specifici. Sono stati scelti: tastiera speciale espansa, emulatore di tastiera, software per decodifica informazioni video, software per visualizzazione ingrandita, software per apprendimento della matematica, software per apprendimento del valore monetario, software per l’esercizio di abilita' percettive, software per disegnare, software per elaborazione di testi. Compiuta un’analisi dettagliata della numerose proposte offerte, aventi ognuna notevoli vantaggi in un senso o nell’altro, è stata operata una scelta oculata anche in vista del risvolto economico. Per quanto riguarda il primo punto, la carrozzina è già stata concessa. Al più presto si avvierà il procedimento perché possano essere forniti anche gli altri ausili scelti e proposti per gli altri due punti.
Anno di pubblicazione: 2004
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: dicembre 2004
Fileni G.
Riscoprire la qualità della vita: Salvatore
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2010-2011
Abstract: Il lavoro riassume la situazione di Salvatore, anziano, vedovo, che gradualmente perde la capacità di svolgere le attività della vita quotidiana. Salvatore è vigile, collaborante e propenso a sperimentare nuovi strumenti che gli permettano di svolgere nuovamente alcune autonomie per lui fondamentali della sua routine quotidiana e tornare a ricoprire i ruoli per lui significativi. Le problematiche principali della sua condizione sono date da un ipotono-ipotrofia muscolare generalizzata a tutti e quattro gli arti e dalla presenza di parestesie e ipoestesie soprattutto a livello degli arti superiori e dell’arto inferiore sinistro, che non gli permettono né il raggiungimento della postura eretta né la capacità di prensione di oggetti di qualsiasi forma e dimensione. Sperimentando questa nuova condizione di disabilità, Salvatore prova le sensazioni di sentirsi inutile, inadatto alla sua nuova vita, non più in grado di decidere cosa sia più giusto per lui, chiedendosi anche, talvolta, quale sia il motivo della sua esistenza. L’intento dell’elaborato è quello di descrivere come sia stato possibile effettuare un miglioramento della qualità di vita di Salvatore, facilitando determinate attività per lui significative. In particolare verrà descritto come, ponendo Salvatore e le sue esigenze al centro di tutto l’intervento, sia stato possibile individuare delle soluzioni idonee e ben accettate dal protagonista e dalla sua famiglia.
Anno di pubblicazione: 2011
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: dicembre 2011
Galeazzi A
La scelta degli ausili si integra con il percorso riabilitativo: Ludovico
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2010-2011
Abstract: Ludovico è un grazioso bambino di 5 anni che frequenta il centro di riabilitazione presso cui lavoro da quando aveva 8 mesi. Dalla prima visita di accettazione si evidenzia una severa diagnosi: danno neurologico centrale in esito di infezione connatale da citomegalovirus e ipoacusia bilaterale. I primi mesi di vita di Ludovico sono caratterizzati da frequenti ricoveri ospedalieri per monitorare e curare l’infezione. La famiglia viene presto informata sulle possibili difficoltà che affronterà il bambino e precocemente inviata ad un centro di riabilitazione. I genitori appaiono inizialmente spaesati, pieni di dubbi e con poche speranze; data la gravità del caso molti dubbi sono sorti anche alle figure professionali coinvolte nella presa in carico, ma dopo un primo periodo di poca reattività Ludovico ha cominciato a rispondere alle proposte riabilitative e domestiche. Questo ha consentito di valutare le sue risorse e le potenzialità che sono state al centro di interventi concreti e finalizzati a migliorare la qualità di vita del bambino e dei familiari. Riconosco un importante ruolo alla famiglia che ha sempre dimostrato una delicata attenzione ai bisogni emergenti di Ludovico e li ha condivisi con noi operatori, così da rendere l’itinerario riabilitativo, inteso nella sua multidisciplinarietà (dalla consulenza ausili ai progetti educativi con la scuola), mirato ed efficace. Pur nella severa e globale difficoltà di sviluppo si è cercato di cogliere i precisi appuntamenti o momenti critici della crescita del bambino e allo stesso tempo le progressive e sempre più complesse richieste provenienti dai vari contesti di vita.
Anno di pubblicazione: 2012
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: marzo 2012
Ghiraldelli M
L'Autonomia va Sempre Ricercata? Il caso di Gilberto
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 1999-2000
Abstract: Gilberto, 61 anni, è affetto da esiti di duplice intervento (1986-1993) d’asportazione di ependimoma cervico dorsale C4 - D2. Dal 1995 seguo il suo recupero motorio e durante questo periodo sono state fatte diverse proposte di ausili. IL lavoro si propone di analizzare le proposte e le soluzioni adottate e, alla luce delle nuove conoscenze acquisite in questo corso, programmare interventi che migliorino l'autonomia di Gilberto.
Anno di pubblicazione: 2000
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: maggio 2003
Groppo R
Autonomia come emancipazione: il caso di Gabriele
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 1998-1999
Abstract: L'autonomia è un elemento della vita dell'uomo che richiede conoscenza di sé, coraggio nell'applicarla e determinazione nel realizzarla. La storia di Gabriele è quella di un giovane in carrozzina che ha bisogno di sperimentare le proprie capacità, come uomo, come studente e come futuro gestore della propria vita. La strada passa attraverso varie fasi: la propria determinazione nell'ambiente famigliare, l'acquisizione di maggiore autonomia, l'emancipazione nel mondo che sta attorno a sé. In questo progetto ha bisogno dei supporti adeguati, come la carrozzina manuale di agile uso (e di bella presenza), la carrozzina elettronica per le uscite all'esterno e un funzionale sistema di postura. Sogno nel cassetto: andare all'università senza l'aiuto della famiglia, coinvolgendo gli amici/colleghi di studio.
Anno di pubblicazione: 1999
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: maggio 2003
Guerri M
Eppur si cresce...: il caso di Francesca
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2000-2001
Abstract: Il caso descritto nell'elaborato riguarda una ragazza di 12 anni con tetraparesi spastica e ritardo cognitivo di grado medio, che necessita di assistenza. Il progetto proposto ha come obiettivo l'identificazione delle problematiche emergenti nella loro evolutività e il tentativo di risposta che tenga conto delle soluzioni proposte e sperimentate nel passato, adattate nel presente e proiettate nel futuro. A tal proposito gli ambiti individuati riguardano le problematiche dell'accessibilità esterna all'abitazione con la proposta dell'installazione di una piattaforma elevatrice, la cura personale legata in particolare al momento del bagno per la cui soluzione si è pensato all'utilizzo di un sollevatore per vasca e per l'utilizzo del WC ad una seggiola da WC, la postura, o meglio la scelta della posizione seduta più idonea per questa ragazza che non è in grado di mantenerla né di cambiarla autonomamente, attraverso l'utilizzo di un sistema di postura altamente personalizzato (siège) , la mobilità esterna attraverso l'individuazione di una carrozzina che oltre ad accogliere il sistema di postura scelto, sia maneggevole per i famigliari. Gli argomenti elencati vengono trattati seguendo le esigenze del soggetto interessato e quelle dei familiari che effettuano l'assistenza quotidiana. Le soluzioni individuate sono parzialmente gestibili da un singolo individuo
Anno di pubblicazione: 2001
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: maggio 2003
Lategana M.
La forza di ricominciare: Davide
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2010-2011
Abstract: L'elaborato presenta la storia di Davide, un uomo di 52 anni, che in un giorno d'estate mentre si reca a lavoro con la sua moto viene travolto da un auto proveniente dal senso di marcia opposto. Pochi istanti e la sua vita viene fagocitata da un vortice di paura, rabbia, disperazione. La realtà non è più la frenesia del quotidiano, dove tutto viene fatto velocemente e meccanicamente bensi’ una nuova situazione dove bisogna aspettare il piccolo progresso e guardare con pazienza al futuro. Davide giunge al pronto soccorso privo di coscienza, con gli arti inferiori fratturati e con lesioni nervose molto gravi. Sono trascorsi circa due anni dall’incidente, Davide ha girato molti ospedali e non è ancora ritornato a casa. Attualmente presenta entrambe le ginocchia bloccate in estensione e la compromissione del nervo sciatico alla gamba dx. Durante la degenza Davide si è affidato molto alla fede acquistando una forza interiore che prima non aveva. L'intento dell’elaborato è quello di descrivere giorno dopo giorno, speranza dopo speranza, impegno dopo impegno il ritorno di Davide ad una nuova vita dove molto ha perso ma moltissimo ha acquisito. Nello specifico si descriveranno le soluzioni scelte per gli spostamenti, per l'autonomia personale e per la vita sociale. A tal proposito sono stati adoperati una carrozzina manuale leggera, un deambulatore ed una ortesi per la tibio tarsica.
Anno di pubblicazione: 2011
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: dicembre 2011
Martini De Lima C
Proposte per la mobilità nelle persone con mielomeningocele
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2011-2012
Abstract: Il mielomeningocele è il difetto del tubo neurale più frequente e rappresenta una malattia molto complessa che coinvolge diversi sistemi. La letteratura dimostra come gli individui con mielomeningocele siano ipomobili, presentino difficoltà di movimento e quindi in molti casi conducano una vita sedentaria rispetto alle persone senza disabilità. Il conseguimento dell'autonomia personale deve rappresentare l'obiettivo prioritario di un progetto riabilitativo o assistenziale. Gli ausili sono quindi intesi come uno strumento per l'autonomia e per la promozione delle interazioni sociali. Il tipo di ortesi prescritta ad un paziente con mielomeningocele è influenzato dal livello della lesione e dal suo livello di funzionalità motoria. Le informazioni qui di seguito forniscono una guida generale, attraverso un ragionamento clinico, per la scelta delle ortesi, tra cui: ortesi per il piede (FO), ortesi sopramalleolari (SMO), ortesi per caviglia e piede (AFO), ortesi articolate di caviglia, ortesi per ginocchio, caviglia e piede (KAFO), ortesi per anca, ginocchio, caviglia e piede (HKAFO), Parapodium, Swivel Walker, Reciprocating Gait Orthosis (RGO), deambulatori senza ruote, deambulatori con ruote, girello, carrozzina manuale e carrozzine elettriche.
Anno di pubblicazione: 2012
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: dicembre 2012
Proverbio L
Le piaghe da decubito "vanno bene... dal loro punto di vista": il caso di Lando
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2000-2002
Abstract: Lando è un paziente affetto da sclerosi multipla diagnosticata vent’anni fa. Ne faccio la conoscenza dopo un ricovero durante il quale è stato sottoposto ad un intervento di resezione intestinale. L’elaborato racconterà la storia del rapporto tra l’utente e l’equipe del Servizio di Assistenza Domiciliare Integrata che lo ha seguito e che ha formulato il progetto di cura ed il percorso di scelta degli ausili. Il progetto ha riguardato gli ambiti della mobilità, della postura e della cura personale avendo come angolo di riferimento la prevenzione e la cura dei decubiti, andando incontro alle esigenze di autonomia di Lando e alleggerendo il carico di lavoro dei care-givers.
Anno di pubblicazione: 2002
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: maggio 2003
Riosa E
Ricomincio da qui: il caso di Dragan
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2011-2012
Abstract: L’elaborato presenta la storia di Dragan, un ragazzo di 27 anni, che quattro anni fa, in seguito ad un incidente in motocicletta, diventa paraplegico con una lesione a livello D1. Dopo un ricovero di circa un anno, nell’estate del 2009 ritorna a casa. Scopo del lavoro è quello di descrivere, a partire dal rientro a casa, il percorso di vita di Dragan. All’epoca Dragan viveva con i suoi genitori, in un appartamento con barriere architettoniche sia all’interno che all’esterno. A questo si sommava il rapporto conflittuale con i familiari, soprattutto con la madre, e la tendenza di quest’ultima a farsi carico di tutte le necessità del figlio. Inizia a questo punto per Dragan un progetto di vita indipendente che sarà un lungo e complesso cammino attraverso il quale avverrà la separazione dalla famiglia e la conquista di una vita indipendente sia dal punto di vista fisico che psicologico. Durante questo percorso è stato necessario dapprima trovare soluzioni e fornire ausili per rendere accessibile l’abitazione dei genitori e permettere l’autonomia nelle attività quotidiane di Dragan, successivamente costruire con lui un percorso che lo portasse all’emancipazione dalla famiglia, con la ricerca e la personalizzazione di una casa accessibile, la conquista dell’autonomia negli spostamenti e la possibilità di riprendere pieno possesso della sua vita.
Anno di pubblicazione: 2012
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: maggio 2013
Sangiani L
Progetto per un Centro Informazione Ausili nell’AULSS 12 Veneziana, Distretto 1 Centro Storico
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2003-2004
Abstract: Il progetto di istituire un Centro Informazione Ausili nel Centro Storico di Venezia nasce dall’analisi della particolarità del suo territorio, che oppone agli abitanti con disabilità barriere aggiuntive, rispetto a quelle di qualsiasi città di terraferma. I problemi più frequenti per le persone con ridotte capacità motorie e/o sensoriali sono la mobilità, l’accessibilità alla abitazione e ai servizi e l’autonomia nelle attività della vita quotidiana. Nel territorio l’unico servizio informativo esistente è lo sportello Informahandicap del Comune che persegue l'obiettivo di favorire l'integrazione delle persone disabili attraverso l'informazione, l'orientamento e la consulenza per un migliore utilizzo dei servizi pubblici e del privato-sociale presenti nel Comune di Venezia, con particolare attenzione al superamento delle barriere architettoniche. Il Centro Informazione Ausili arricchirebbe tale attività relativamente alla consulenza sugli ausili tecnici ed informatici, in sintonia con l’auspicata integrazione dei servizi sociali e di quelli sanitari.
Anno di pubblicazione: 2004
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: dicembre 2004
Tovo B
Storia di "ordinaria" sclerosi multipla: il caso di Roberta
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 1999-2000
Abstract: Il caso di studio riguarda Roberta, 61 anni, che ha presentato i primi disturbi motori e sensitivi a 31 anni e che dall'età di 43 anni si sposta esclusivamente in carrozzina. Ha conservato un discreto utilizzo funzionale dell'arto superiore sinistro. Ha uno spirito vivace e sensibile e ha affrontato la sua disabilità con coraggio e buon senso. Negli ultimi anni, anche in seguito ad una malattia del marito oltre che al proprio aggravamento motorio, ha perso entusiasmo e ha rinunciato poco per volta alle attività che comportano fatica per lei e per chi l'assiste. Il progetto si propone di migliorare la stazione seduta in carrozzina, migliorare i trasferimenti, migliorare l'accessibilità al bagno, migliorare l'accessibilità esterna. Allo scopo di ridurre il carico assistenziale e di utilizzare le energie risparmiate per attività più gratificanti
Anno di pubblicazione: 2000
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: maggio 2013
Vannini R
Una nuova vita a vent’anni: va tutto bene!!! Il caso di Nicoletta
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2000-2002
Abstract: Nicoletta ha 19 anni, da sei mesi fa l’assicuratrice, vive in famiglia, è fidanzata da tre anni e ha una vita attiva e piena di amici ed interessi. Il 03/10/01, in seguito a un incidente stradale, diviene tetraplegica e in seguito le vengono amputati entrambi gli arti inferiori. Giunge nel nostro centro di riabilitazione dopo cinque mesi di rianimazione. L’intervento riabilitativo ha come obiettivi la stabilizzazione delle condizioni cliniche, la ripresa della posizione seduta, la ricerca della maggior autonomia ed integrazione sociale possibili attraverso: 1) fornitura di una carrozzina manuale con sistema di postura e adattamenti necessari per consentire l’autospinta; 2) tutorizzazione per gli arti superiori per correggere la retrazione in flessione dei gomiti e l’atteggiamento in dorsiflessione dei polsi; 3) protesizzazione per gli arti inferiori; 4) ricerca di strategie per consentire le attività della vita quotidiana (a.d.l.); 5) ricerca di strategie per consentire l’uso del computer e la scrittura; 6) adattamento dell’abitazione; 7) ricerca di strategie per il controllo degli sfinteri.
Anno di pubblicazione: 2002
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: maggio 2003
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