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Betto A
Francesco, 9 anni, disabilità motoria: autonomia nella propria casa e inserimento a scuola
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Francesco è un bambino come tanti, la sua una famiglia come tante. L’ho scelto come protagonista di questo elaborato perché nonostante la pesante diagnosi che l’accompagna e che potrebbe far pensare all’inutilità di qualsiasi obiettivo, dimostra come sia importante nei suoi confronti che tutte le persone coinvolte continuino a pensare alla realizzazione di interventi che aiutino la famiglia nelle fatiche quotidiane e che favoriscano in lui l’affiorare delle capacità residue di relazionarsi con l’ambiente circostante e con gli altri. Attraverso la ricostruzione dell’itinerario percorso dalla famiglia e dai tanti operatori coinvolti, attraverso l’elenco delle soluzioni che sono state adottate, si intravede come sia possibile influire positivamente sui vissuti personali e sulle motivazioni che aiutano a ricercare con caparbietà dei risultati che per quanto piccoli possono cambiare la propria visione della vita futura. Una carrozzina posturale che oltre ad offrirgli una posizione confortevole gli permette di esplorare con lo sguardo e di osservare lo spazio circostante, un deambulatore che lo facilita nell’esplorazione dell’ambiente, un progetto studiato per eliminare le barriere architettoniche dell’abitazione, una sedia da doccia che rende meno faticosa alla mamma la cura della sua persona, una sedia ed un tavolo che gli permettono di stare seduto a scuola come gli altri compagni sono ausili di semplice reperibilità ma che si rilevano importanti per raggiungere obiettivi di vita comuni a tutti noi.
Anno di pubblicazione: 2005
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2013
Colantoni M F
Bruna, 60 anni. Autonomia nella vita quotidiana per una persona con ritardo mentale
Dati editoriali: Portale SIVA FondazioneDon Carlo Gnocchi
Abstract: Era il 1959 quando a soli 10 anni Bruna, primogenita di una famiglia di umili origini, venne ricoverata con diagnosi di “oligofrenia medio grave” presso un Istituto di Assistenza, in cui trascorse 30 anni. A 55 anni compare un Erpes zoster che tende a cronicizzare ed evolve in algoneurodistrofia dell’arto inferiore sinistro. Il dolore continuo ed insopportabile in breve tempo costringe Bruna in carrozzina e per lei inizia un lungo calvario che la vedrà protagonista di continui ricoveri ospedalieri e rinnovati programmi terapeutico-riabilitativi. Questo elaborato riguarderà il progetto di riorganizzazione assistenziale volto a garantire una buona qualità di vita per Bruna all’interno dell’Istituto. Partendo da una valutazione complessiva dell’ambiente, in collaborazione con il personale di assistenza e con Bruna stessa, si è sviluppato un programma che è stato via via ampliato, riveduto e corretto in relazione alle necessità dettate dal decorso clinico. Sono state studiate, ricercate ed adottate soluzioni sia strutturali (rampe di accesso, adattamenti del bagno, ecc.), sia per ciò che concerne la dotazione di ausili (carrozzina, calzature ortopediche).
Anno di pubblicazione: 2008
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: luglio 2011
D'Amato C
Filomena, 102 anni, disabilità motoria: autonomia nella propria casa
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Filomena ha superato i 102 anni. Dopo una vita di lavoro (è stata collaboratrice domestica in una famiglia di cui ha conosciuto cinque generazioni) durante la quale non ha mai accusato seri problemi di salute, vedova e senza figli, all’età di 98 anni, ha lasciato la casa in cui si era ritirata da pensionata per trasferirsi presso la più giovane della famiglia presso la quale aveva sempre lavorato. Questo elaborato riguarda il progetto di vita messo a punto per Filomena, da lei condiviso, quale considerato in relazione al prevedibile progressivo degrado delle funzioni motorie nel processo biologico di senescenza ed al manifestarsi, nel tempo, anche di deficit cognitivi. Sensibilizzata la famiglia che aveva inteso avere cura dell’anziana ai problemi cui sarebbe andata incontro, è stato necessario adottare degli accorgimenti pratici sulla sistemazione del nuovo habitat e fornire alcuni ausili essenziali. Gli ausili indicati sono stati: il letto ortopedico regolabile in altezza a due snodi, il materasso antidecubito ad aria compressa, la carrozzina ad autospinta, poi dotata di cuscino antidecubito, la sedia a comoda e, successivamente, lo sgabello per il box doccia ed il supporto per alzarsi dal letto
Anno di pubblicazione: 2005
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: dicembre 2005
Guerri M
Francesca, 12 anni, disabilità motoria: autonomia nella propria casa e inserimento a scuola
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: L'importanza di una corretta individuazione degli ausili per facilitare l'assistenza e consentire un idoneo e corretto posizionamento durante le attivià della vita quotidiana
Anno di pubblicazione: 2003
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2003
Martinelli M
Paola, 38 anni, disabilità motoria: autonomia nella mobilità e nella comunicazione
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: A seguito di un grave incidente stradale che ha causato un importante trauna cranico si sono dovuti individuare degli ausili per consentire una corretta e funzionale postura seduta e una valida comunicazione interpersonale per facilitare il reinserimento all'interno dell'ambito familiare.
Anno di pubblicazione: 2003
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2003
Menezello T; Andrich R
Giuseppe, 68 anni, disabilità motoria: autonomia nella propria casa
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Adattamento di un piccolo ambiente bagno domestico (180x165cm) con limitati interventi sulla struttura edilizia e l'adozione di due ausili (sedia da doccia con ruote e sollevatore) per mantenere l'autonomia e facilitare l'assistenza da parte dei familiari.
Anno di pubblicazione: 2003
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: aprile 2003
Russolo F
Gabriella, 51 anni. Autonomia nella vita quotidiana per una persona con esiti di aneurisma cerebrale
Dati editoriali: Portale SIVA FondazioneDon Carlo Gnocchi
Abstract: Gabriella è una donna di 50 anni. Nell’ottobre del 2007 viene colpita da emorragia cerebrale da rottura di aneurisma carotido-oftalmnico destro. I danni motori e cognitivi che seguono all’evento appaiono da subito molto gravi: Gabriella rimane paretica ai 4 arti, con importante rallentamento psico-motorio, inizialmente portatrice di PEG. Questo progetto ha lo scopo di evidenziare il percorso di reinserimento domiciliare effettuato dalla nostra Struttura Ospedaliera in collaborazione con il Distretto Sanitario. Il rientro a domicilio rappresenta sempre, per il malato ed il suo nucleo familiare, un momento di grande tensione; dall’ambiente protetto dell’ospedale si ritorna alla vita quotidiana nella quale si teme di incontrare molti ostacoli e poco aiuto dalle strutture di riferimento. Dopo la prescrizione degli ausili durante la degenza ospedaliera ed una attenta valutazione complessiva del caso, si è cercato di “accompagnare” la famiglia al momento del rientro a casa. Nell’ottica di cercare di garantire a Gabriella un’assistenza a lungo termine, si sono attivate risorse specifiche a livello territoriale al fine di personalizzare il supporto dato a lei ad alla sua famiglia, sia per quanto riguarda la richiesta di ulteriori ausili e l’assistenza, se saranno necessari, sia per quel che concerne il supporto psicologico del principale caregiver.
Anno di pubblicazione: 2008
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: luglio 2011
Tonussi E
Clemy, 52 anni, disabilità motoria: autonomia nella mobilità e nella comunicazione
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Clemy è una donna di 52 anni affetta da tetraparesi spastico-distonica in esiti di sofferenza perinatale. Per il quadro motorio che presenta, è completamente dipendente nelle attività di cura di sé, nei trasferimenti, negli spostamenti, nell’alimentarsi. Fin da piccola Clemy ha sempre ricercato autonomia: negli spostamenti, nelle scelte, ma soprattutto nella comunicazione con gli altri. Da circa due anni, in seguito ad un improvviso peggioramento del quadro motorio, Clemy non è più in grado di gestire la carrozzina elettronica, fa fatica ad utilizzare il PC (con il quale interagisce con un puntale in metallo applicato al piede sinistro, una normale tastiera con scudo, accesso facilitato di Windows), presenta difficoltà nel mantenimento della postura seduta con conseguente dolore diffuso. Clemy vorrebbe,inoltre, poter chiamare aiuto in ogni momento in caso di bisogno, e agevolare ulteriormente la mamma che l’assiste nei trasferimenti e nella gestione del bagno.
Anno di pubblicazione: 2005
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: febbraio 2005
Caracciolo A
Ausili per il bagno
Dati editoriali: Milano: Portale Siva Fondazione Don Carlo Gnocchi
Abstract: Uno degli ambienti domestici maggiormente frequentati è sicuramente il bagno, spesso però questo è anche l’ambiente che presenta maggiori ostacoli per la sua fruizione da parte di una persona con disabilità, più o meno grave, o che abbia anche semplicemente un impaccio motorio. L'articolo prendere in considerazione gli ausili e gli accorgimenti per poter utilizzare al meglio tutti gli elementi comunemente presenti in un bagno, compresi quei piccoli ausili che possono facilitare lo svolgimento di alcune attività.
Anno di pubblicazione: 2003
Tipo di documento: Documenti non pubblicati
Data ultima modifica: maggio 2013
Fileni G.
Riscoprire la qualità della vita: Salvatore
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2010-2011
Abstract: Il lavoro riassume la situazione di Salvatore, anziano, vedovo, che gradualmente perde la capacità di svolgere le attività della vita quotidiana. Salvatore è vigile, collaborante e propenso a sperimentare nuovi strumenti che gli permettano di svolgere nuovamente alcune autonomie per lui fondamentali della sua routine quotidiana e tornare a ricoprire i ruoli per lui significativi. Le problematiche principali della sua condizione sono date da un ipotono-ipotrofia muscolare generalizzata a tutti e quattro gli arti e dalla presenza di parestesie e ipoestesie soprattutto a livello degli arti superiori e dell’arto inferiore sinistro, che non gli permettono né il raggiungimento della postura eretta né la capacità di prensione di oggetti di qualsiasi forma e dimensione. Sperimentando questa nuova condizione di disabilità, Salvatore prova le sensazioni di sentirsi inutile, inadatto alla sua nuova vita, non più in grado di decidere cosa sia più giusto per lui, chiedendosi anche, talvolta, quale sia il motivo della sua esistenza. L’intento dell’elaborato è quello di descrivere come sia stato possibile effettuare un miglioramento della qualità di vita di Salvatore, facilitando determinate attività per lui significative. In particolare verrà descritto come, ponendo Salvatore e le sue esigenze al centro di tutto l’intervento, sia stato possibile individuare delle soluzioni idonee e ben accettate dal protagonista e dalla sua famiglia.
Anno di pubblicazione: 2011
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: dicembre 2011
Guerri M
Eppur si cresce...: il caso di Francesca
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2000-2001
Abstract: Il caso descritto nell'elaborato riguarda una ragazza di 12 anni con tetraparesi spastica e ritardo cognitivo di grado medio, che necessita di assistenza. Il progetto proposto ha come obiettivo l'identificazione delle problematiche emergenti nella loro evolutività e il tentativo di risposta che tenga conto delle soluzioni proposte e sperimentate nel passato, adattate nel presente e proiettate nel futuro. A tal proposito gli ambiti individuati riguardano le problematiche dell'accessibilità esterna all'abitazione con la proposta dell'installazione di una piattaforma elevatrice, la cura personale legata in particolare al momento del bagno per la cui soluzione si è pensato all'utilizzo di un sollevatore per vasca e per l'utilizzo del WC ad una seggiola da WC, la postura, o meglio la scelta della posizione seduta più idonea per questa ragazza che non è in grado di mantenerla né di cambiarla autonomamente, attraverso l'utilizzo di un sistema di postura altamente personalizzato (siège) , la mobilità esterna attraverso l'individuazione di una carrozzina che oltre ad accogliere il sistema di postura scelto, sia maneggevole per i famigliari. Gli argomenti elencati vengono trattati seguendo le esigenze del soggetto interessato e quelle dei familiari che effettuano l'assistenza quotidiana. Le soluzioni individuate sono parzialmente gestibili da un singolo individuo
Anno di pubblicazione: 2001
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: maggio 2003
Martinelli M
C’è futuro nella vita di Paola
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 1999-2000
Abstract: Un incidente stradale ha cambiato definitivamente la vita di Paola. Il trauma cranico ha provocato una emiparesi dx e un deficit cognitivo moderato. L’espressione verbale è limitata a poche parole. Il desiderio di una comunicazione efficace con famigliari e amici è stato il motivo che ha portato a valutare l’ utilizzo di un personal computer. Inoltre le difficoltà nella gestione famigliare dell’utente ha portato a modificare il bagno, con un piatto-doccia adeguato, e a proporre l’utilizzo di una carrozzina basculante da trasporto.
Anno di pubblicazione: 2000
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: maggio 2003
Sangiani L
Progetto per un Centro Informazione Ausili nell’AULSS 12 Veneziana, Distretto 1 Centro Storico
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2003-2004
Abstract: Il progetto di istituire un Centro Informazione Ausili nel Centro Storico di Venezia nasce dall’analisi della particolarità del suo territorio, che oppone agli abitanti con disabilità barriere aggiuntive, rispetto a quelle di qualsiasi città di terraferma. I problemi più frequenti per le persone con ridotte capacità motorie e/o sensoriali sono la mobilità, l’accessibilità alla abitazione e ai servizi e l’autonomia nelle attività della vita quotidiana. Nel territorio l’unico servizio informativo esistente è lo sportello Informahandicap del Comune che persegue l'obiettivo di favorire l'integrazione delle persone disabili attraverso l'informazione, l'orientamento e la consulenza per un migliore utilizzo dei servizi pubblici e del privato-sociale presenti nel Comune di Venezia, con particolare attenzione al superamento delle barriere architettoniche. Il Centro Informazione Ausili arricchirebbe tale attività relativamente alla consulenza sugli ausili tecnici ed informatici, in sintonia con l’auspicata integrazione dei servizi sociali e di quelli sanitari.
Anno di pubblicazione: 2004
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: dicembre 2004
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