Il counselling negli ausili: un inquadramento sistemico
Scheda n°: 413
Data ultima modifica: aprile 2016
Tipo di documento: Lezioni
Data ultima modifica: aprile 2016
Tipo di documento: Lezioni
Autore: Caprino F
Dati editoriali: Dispense Corso di Alta Formazione "Tecnologie per l'Autonomia". Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Anno di pubblicazione: 2016
Abstract:
Le conoscenze tecniche e il sincero desiderio di essere d’aiuto all’utente possono non bastare a garantire che il percorso di valutazione delle tecnologie assistive porti a un effettivo miglioramento della qualità di vita e a un incremento del grado di autonomia della persona. L’introduzione di ausili nella vita quotidiana può infatti richiedere complessi cambiamenti, sia sul piano personale che a livello familiare o sociale, potenzialmente critici per l’utente e il suo ambiente. Ogni individuo è immerso in una rete di relazioni e il suo benessere non può essere scisso dal benessere del sistema in cui è inserito. Anche il professionista chiamato a valutare è parte di un sistema connotato da credenze, aspettative, valori e non un mero osservatore portatore di una verità oggettiva. Risulta per questo fondamentale, per l’operatore, disporre di competenze relazionali e comunicative, risorse da cui attingere per poter valorizzare le risorse dell’utente, favorendone l’espressione dei bisogni, l’individuazione degli obiettivi e la ricerca di soluzioni. Il metodo del counselling sistemico, considerando la relazione utente – operatore in un’ottica sistemica e ponendo quest’ultimo – colto nella complessità delle sue relazioni - come protagonista del processo di scelta, consente di superare, attraverso tecniche comunicative basate sull’ascolto, sull’uso ragionato delle domande e sull’empatia, gli ostacoli di natura personale e ambientale che possono inficiare l’efficacia dell’adozione di tecnologie assistive nei contesti di vita.
Le conoscenze tecniche e il sincero desiderio di essere d’aiuto all’utente possono non bastare a garantire che il percorso di valutazione delle tecnologie assistive porti a un effettivo miglioramento della qualità di vita e a un incremento del grado di autonomia della persona. L’introduzione di ausili nella vita quotidiana può infatti richiedere complessi cambiamenti, sia sul piano personale che a livello familiare o sociale, potenzialmente critici per l’utente e il suo ambiente. Ogni individuo è immerso in una rete di relazioni e il suo benessere non può essere scisso dal benessere del sistema in cui è inserito. Anche il professionista chiamato a valutare è parte di un sistema connotato da credenze, aspettative, valori e non un mero osservatore portatore di una verità oggettiva. Risulta per questo fondamentale, per l’operatore, disporre di competenze relazionali e comunicative, risorse da cui attingere per poter valorizzare le risorse dell’utente, favorendone l’espressione dei bisogni, l’individuazione degli obiettivi e la ricerca di soluzioni. Il metodo del counselling sistemico, considerando la relazione utente – operatore in un’ottica sistemica e ponendo quest’ultimo – colto nella complessità delle sue relazioni - come protagonista del processo di scelta, consente di superare, attraverso tecniche comunicative basate sull’ascolto, sull’uso ragionato delle domande e sull’empatia, gli ostacoli di natura personale e ambientale che possono inficiare l’efficacia dell’adozione di tecnologie assistive nei contesti di vita.