Il sollevatore mobile… questo sconosciuto!
Scheda n°: 420
Data ultima modifica: dicembre 2012
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: dicembre 2012
Tipo di documento: Tesi
Autore: Fioramonti T
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2011-2012
Anno di pubblicazione: 2012
Abstract:
Una delle attività più faticose e rischiose dell’assistenza è il sollevamento e il trasferimento del paziente non autonomo. Questa pratica, anche se eseguita con buona manualità e tecniche di movimentazione appropriate, comporta sempre un certo grado di rischio sia per il paziente sia per l’operatore. Un valido aiuto può essere rappresentato dal sollevatore mobile, ma spesso questo anche se presente nella struttura lavorativa, non viene utilizzato volentieri. Le motivazioni più frequentemente addotte per il mancato impiego da parte del personale sono: carenza di tempo (“..si fa prima senza”), scarsa conoscenza tecnica nonchè scarso addestramento all’uso (“…è complicato da usare”), utilizzo di ausili non idonei alla specifica situazione. Si adduce inoltre spesso come causa il fatto che non sia ben accettato dal paziente. Per superare queste resistenze cosicché diventi un valido strumento di lavoro, è indispensabile l’informazione e la formazione del personale. Con questa unità didattica si propone una giornata formativa suddivisa in un incontro teorico e uno pratico rivolto a piccoli gruppi di operatori per garantire l’apprendimento attraverso l’addestramento pratico con gli ausili in dotazione ai reparti di appartenenza. Si ritiene inoltre importante stimolare il personale ad allargare le conoscenze nei confronti di questa tipologia di ausili così da, integrarle con la propria competenza professionale e quindi poter mettere in atto adeguate scelte operative in relazione alle esigenze del paziente e alla propria sicurezza.
Una delle attività più faticose e rischiose dell’assistenza è il sollevamento e il trasferimento del paziente non autonomo. Questa pratica, anche se eseguita con buona manualità e tecniche di movimentazione appropriate, comporta sempre un certo grado di rischio sia per il paziente sia per l’operatore. Un valido aiuto può essere rappresentato dal sollevatore mobile, ma spesso questo anche se presente nella struttura lavorativa, non viene utilizzato volentieri. Le motivazioni più frequentemente addotte per il mancato impiego da parte del personale sono: carenza di tempo (“..si fa prima senza”), scarsa conoscenza tecnica nonchè scarso addestramento all’uso (“…è complicato da usare”), utilizzo di ausili non idonei alla specifica situazione. Si adduce inoltre spesso come causa il fatto che non sia ben accettato dal paziente. Per superare queste resistenze cosicché diventi un valido strumento di lavoro, è indispensabile l’informazione e la formazione del personale. Con questa unità didattica si propone una giornata formativa suddivisa in un incontro teorico e uno pratico rivolto a piccoli gruppi di operatori per garantire l’apprendimento attraverso l’addestramento pratico con gli ausili in dotazione ai reparti di appartenenza. Si ritiene inoltre importante stimolare il personale ad allargare le conoscenze nei confronti di questa tipologia di ausili così da, integrarle con la propria competenza professionale e quindi poter mettere in atto adeguate scelte operative in relazione alle esigenze del paziente e alla propria sicurezza.