La migliore vita possibile: il caso di Sergio
Scheda n°: 59
Data ultima modifica: maggio 2003
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: maggio 2003
Tipo di documento: Tesi
Autore: Caprio M T
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2000-2002
Anno di pubblicazione: 2002
Abstract:
Sergio è affetto dagli esiti di un ematoma intraparenchimale con versamento tetraventricolare da occlusione bilaterale acuta di entrame le carotidi interne (Moya Moya disease) occorso il 3 agosto del 1998. Alle dimissioni era stato consigliato inizialmente un trattamento ambulatoriale seguito da trattamento domiciliare. Al rientro a casa di Sergio però una forte volontà di ripresa della vita famigliare, secondo i canoni della “migliore qualità di vita possibile”, ha indotto la moglie di Sergio a richiedere interventi e ausili che, in questa prima fase diminuissero il carico psicologico e assistenziale della famiglia. In seguito, grazie ad un miglioramento delle condizioni del paziente, che presenta comunque un quadro di inerzia psico-motoria grave, emiparesi destra e compromissioni delle funzioni corticali superiori, si è intervenuti con ausili che hanno permesso al paziente di deambulare all'interno della casa, di superare piccoli dislivelli e compiere, in modo autonomo, alcune delle attività legate all'igiene personale. Nel complesso e durante le varie fasi della malattia sono stati impiegati, per il percorso riabilitativo oggetto del presente lavoro, i seguenti ausili: montascale a cingoli, carrozzina pieghevole, deambulatore a quattro ruote con ascellari, deambulatore due ruote e due puntali e quadripode. Anche grazie a loro l’obiettivo della migliore qualità di vita possibile sembra raggiunto, ma il cammino non è ancora compiuto.
Sergio è affetto dagli esiti di un ematoma intraparenchimale con versamento tetraventricolare da occlusione bilaterale acuta di entrame le carotidi interne (Moya Moya disease) occorso il 3 agosto del 1998. Alle dimissioni era stato consigliato inizialmente un trattamento ambulatoriale seguito da trattamento domiciliare. Al rientro a casa di Sergio però una forte volontà di ripresa della vita famigliare, secondo i canoni della “migliore qualità di vita possibile”, ha indotto la moglie di Sergio a richiedere interventi e ausili che, in questa prima fase diminuissero il carico psicologico e assistenziale della famiglia. In seguito, grazie ad un miglioramento delle condizioni del paziente, che presenta comunque un quadro di inerzia psico-motoria grave, emiparesi destra e compromissioni delle funzioni corticali superiori, si è intervenuti con ausili che hanno permesso al paziente di deambulare all'interno della casa, di superare piccoli dislivelli e compiere, in modo autonomo, alcune delle attività legate all'igiene personale. Nel complesso e durante le varie fasi della malattia sono stati impiegati, per il percorso riabilitativo oggetto del presente lavoro, i seguenti ausili: montascale a cingoli, carrozzina pieghevole, deambulatore a quattro ruote con ascellari, deambulatore due ruote e due puntali e quadripode. Anche grazie a loro l’obiettivo della migliore qualità di vita possibile sembra raggiunto, ma il cammino non è ancora compiuto.