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Pigini L, Liverani G
Antonietta, 46 anni. Riadattamento del posto di lavoro per una persona impiegata in banca, con esiti di poliomelite infantile
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi
Abstract: Antonietta è una donna di 46 anni con invalidità riconosciuta del 74% dovuta a poliomielite in età infantile. E’ affetta inoltre da tunnel carpale bilaterale. Attualmente utilizza un paio di stampelle per gli spostamenti e due tutori esterni che sostenendo le gambe sgravano le ginocchia del carico sopportato. Antonietta lavora come impiegata presso un istituto di credito. In questa breve presentazione vengono messi in luce i potenziali rischi derivanti dallo svolgimento della particolare attività lavorativa e viene presentata la soluzione progettuale atta alla resa del luogo di lavoro in esame più sicuro e tutelativo.
Anno di pubblicazione: 2009
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2013
Pigini L, Liverani G
Stefano, 46 anni. Riadattamento del posto di lavoro per impiegato con distrofia muscolare
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi
Abstract: Stefano è un uomo di 46 anni affetto da una particolare forma di distrofia muscolare di tipo disferlinico, a cui è stata riconosciuta un’invalidità del 100% con accompagnamento. Ad oggi i maggiori problemi di Stefano sono il controllo degli arti inferiori, dell’equilibrio e la ridotta forza muscolare. Stefano lavora per una cooperativa sociale che opera nel settore dei servizi per persone con disabilità. In questa breve presentazione vengono messi in luce i rischi e le inadeguatezze che l’attività lavorativa svolta presso la sede della cooperativa comporta e viene presentata la soluzione progettuale atta alla resa del luogo di tale luogo di lavoro più sicura e tutelativo, considerando che , trattandosi di una cooperativa sociale, altri utenti disabili potrebbero contemporaneamente trovarne giovamento.
Anno di pubblicazione: 2009
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: maggio 2013
Occhi E
Ortesi per la stazione eretta e il cammino
Dati editoriali: Dispense Corso di Alta Formazione "Tecnologie per l'Autonomia". Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: La conquista e il ripristino della stazione eretta autonoma e di un cammino sufficientemente efficace, economico e sicuro costituiscono una esigenza fondamentale di molti soggetti con disabilità motorie conseguenti a danni del sistema nervoso centrale o della periferia motoria, e un obiettivo primario dell’intervento riabilitativo. Qualora questo obiettivo sia considerato realistico, è necessario promuovere l’attivazione di tutte le risorse interne (recupero neuromotorio, compensi, ecc.) ed esterne in grado di ottimizzare la funzione. Tra le risorse esterne in grado di consentire una stazione eretta e un cammino altrimenti impossibili, o insicuri, o inefficienti, le ortesi e gli ausili occupano un ruolo fondamentale. Per poter effettuare una scelta corretta di questi dispositivi, è necessario per prima cosa effettuare un’analisi dei segni patologici presentati dal paziente; in secondo luogo, sulla base della conoscenza dei meccanismi patogenetici dei segni, se ne dovrà prevedere la modificabilità, spontanea o guidata, e la interferenza degli stessi sulla statica eretta e sulla deambulazione (prognosi funzionale); alla fine si procederà alla individuazione dei presidi adatti al caso specifico sulla base della conoscenza del meccanismo d’azione di questi ultimi.
Anno di pubblicazione: 2016
Tipo di documento: Documenti non pubblicati
Data ultima modifica: aprile 2016
Ferrarin M, Mazzoleni P
Elementi di analisi della funzionalità locomotoria
Dati editoriali: Dispense Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica e Fondazione Don Gnocchi
Abstract: Scopo della lezione è di introdurre gli strumenti e i modelli biomeccanici per l’analisi quantitativa del movimento umano, nelle sue componenti cinematiche, dinamiche ed elettromiografiche. Inoltre vengono descritte le principali variabili utili nell’impostazione del trattamento terapeutico/riabilitativo e nel monitoraggio dei suoi effetti. Infine sono illustrate alcune applicazioni dell’analisi strumentale del movimento nei seguenti settori: sviluppo progettuale di ortesi innovative per il cammino in paraplegia, analisi degli effetti biomeccanici dell’uso di ortesi AFO nella deambulazione, analisi degli effetti diretti e indiretti di tutori della mano nel trattamento della distonia focale dell’arto superiore. Vengono infine descritti i protocolli comunemente utilizzati presso i laboratori del Centro IRCCS S. Maria Nascente per l'impostazione dei trattamenti terapeutico/riabilitativi e per il monitoraggio dei relativi effetti.
Anno di pubblicazione: 2012
Tipo di documento: Lezioni
Data ultima modifica: maggio 2013
Occhi E
Elementi di biomeccanica, ausili e ortesi per il cammino
Dati editoriali: Dispense Corso di Alta Formazione "Ausili per l'Autonomia e la Partecipazione". Associazione La Nostra Famiglia IRCCS E.Medea
Abstract: La prima parte della lezione è rivolta all'analisi del cammino normale, con particolare riferimento alla cinematica, alla cinetica e agli eventi neuromuscolari. Segue la descrizione del cammino patologico in alcune forme di disabilità (soggetti con paralisi cerebrale, soggetti con patologie osteoarticolari, soggetti con lesione midollare, soggetti con lesioni del sistema nervoso periferico) distinguendo, all’interno dei pattern osservati, i difetti, primari e secondari, e i compensi. Vengono poi elaborate delle ipotesi sulle possibili soluzioni terapeutiche con particolare riferimento alle ortesi e agli ausili. Di questi dispositivi vengono descritte le caratteristiche e, in particolare, il meccanismo d'azione. Particolare attenzione viene posta all’analisi e all’interpretazione dei segni e al processo che, a partire da questi ultimi, porterà attraverso un lavoro interdisciplinare includente, tra le diverse figure, anche quella fondamentale del tecnico ortopedico, alla corretta scelta del presidio, e successivamente alla verifica della sua efficacia e utilità.
Anno di pubblicazione: 2019
Tipo di documento: Lezioni
Data ultima modifica: settembre 2019
Benvenuti E
Analisi comparativa dell’efficacia delle ortesi caviglia-piede (AFO): guida alla scelta e alla prescrizione
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2000-2002
Abstract: Scopo di questa tesi è quello di riportare lo stato dell’arte riguardo alle ortesi per la caviglia attualmente in commercio, i criteri da tenere presenti per la prescrizione, la normativa giuridica che la regola. Inoltre vengono riportati i dati di uno studio preliminare condotto all’interno del Dipartimento di Geriatria INRCA “I Fraticini” che valuta la percentuale di prescrizione di AFO (Ankle-Foot-Orthosis) in pazienti emiplegici, stabilizzati, dimessi dal Day Hospital nell’anno 2001-luglio 2002 e la percentuale di abbandono di queste ortesi. Dei 25 pazienti (selezionati da un campione di 207 soggetti dimessi in quel periodo) a cui era stata prescritta l’ortesi per la caviglia (pari all’11% della popolazione), ben 21 al colloquio telefonico hanno riferito di indossarla ancora (pari all’84% della popolazione studiata). I nostri dati sono discordanti rispetto ad altri studi sull’argomento. In particolare la percentuale di prescrizione, in questi studi, si aggirava intorno al 20-25%; la percentuale di abbandono dell’ortesi intorno al 30-40%. Ciò potrebbe fare pensare che la percentuale di prescrizioni in meno nel nostro studio rispetto agli altri, sono quelle che in seguito avrebbero condotto ad un abbandono dell’ortesi.
Anno di pubblicazione: 2002
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: maggio 2003
Clemente C
Modifiche ambientali ed ausili: complici di una migliore qualità di vita. Il caso di Andrea.
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2006-2007
Abstract: Andrea e la sua famiglia vivono al primo piano di una casa di proprietà, nel centro cittadino di un grande città del sud Italia. Andrea è un bimbo di 6 anni, affetto da paralisi cerebrale infantile e la sua mamma è il genitore che più da vicino si prende cura di lui. Il percorso di Andrea è stato arduo, per anni infatti il contatto con una figura diversa da un familiare provocava in lui una reazione di pianto, fatto - questo - che ha rallentato notevolmente il percorso riabilitativo. Nel 2007 inizia una frequentazione dell’asilo, seppur non assidua, per via delle notevoli difficoltà di spostamento. Al momento della presa in carico, infatti, per spostarsi all’esterno della sua abitazione, Andrea si affidava completamente alla sua mamma: era lei che in braccio lo trasportava fino alla macchina, per poi caricare il passeggino necessario agli spostamenti esterni e posto nell’androne in fondo alla scala. All’interno dell’abitazione Andrea utilizzava un sistema di seduta ormai decisamente troppo piccolo (prescritto già da 2 anni), mentre all’asilo utilizzava lo stesso passeggino adoperato per gli spostamenti esterni, in quanto la scuola non possedeva alcun sistema di postura. Il nostro lavoro è stato, pertanto, incentrato sulla ricerca di soluzioni volte al miglioramento di tale situazione, al fine di alleggerire il carico assistenziale della madre, offrire ad Andrea una migliore postura e di conseguenza aprirgli nuove prospettive.
Anno di pubblicazione: 2008
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: febbraio 2008
Martini De Lima C
Proposte per la mobilità nelle persone con mielomeningocele
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2011-2012
Abstract: Il mielomeningocele è il difetto del tubo neurale più frequente e rappresenta una malattia molto complessa che coinvolge diversi sistemi. La letteratura dimostra come gli individui con mielomeningocele siano ipomobili, presentino difficoltà di movimento e quindi in molti casi conducano una vita sedentaria rispetto alle persone senza disabilità. Il conseguimento dell'autonomia personale deve rappresentare l'obiettivo prioritario di un progetto riabilitativo o assistenziale. Gli ausili sono quindi intesi come uno strumento per l'autonomia e per la promozione delle interazioni sociali. Il tipo di ortesi prescritta ad un paziente con mielomeningocele è influenzato dal livello della lesione e dal suo livello di funzionalità motoria. Le informazioni qui di seguito forniscono una guida generale, attraverso un ragionamento clinico, per la scelta delle ortesi, tra cui: ortesi per il piede (FO), ortesi sopramalleolari (SMO), ortesi per caviglia e piede (AFO), ortesi articolate di caviglia, ortesi per ginocchio, caviglia e piede (KAFO), ortesi per anca, ginocchio, caviglia e piede (HKAFO), Parapodium, Swivel Walker, Reciprocating Gait Orthosis (RGO), deambulatori senza ruote, deambulatori con ruote, girello, carrozzina manuale e carrozzine elettriche.
Anno di pubblicazione: 2012
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: dicembre 2012
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