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Bertocchi C
Emanuele, 20 anni, disabilità motoria: autonomia nella propria casa
Dati editoriali: Portale SIVA Fondazione Don Carlo Gnocchi Onlus
Abstract: Intervento complessivo di reinserimento domiciliare di un giovane a seguito di un coma post trauma cranico,utilizzando un letto, un materasso antidecubito, ausili per la postura seduta e la stazione eretta, ausili per fare la doccia.
Anno di pubblicazione: 2003
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: aprile 2003
Clemente C
Andrea, 6 anni. Autonomia nella vita quotidiana per una persona con paralisi cerebrale infantile
Dati editoriali: Portale SIVA FondazioneDon Carlo Gnocchi
Abstract: Andrea è un bimbo di 6 anni, affetto da paralisi cerebrale infantile e la sua mamma è il genitore che più da vicino si prende cura di lui. Nel 2007 inizia una frequentazione dell’asilo, seppur non assidua, per via delle notevoli difficoltà di spostamento. Al momento della presa in carico, infatti, per spostarsi all’esterno della sua abitazione, Andrea si affidava completamente alla sua mamma. All’interno dell’abitazione Andrea utilizzava un sistema di seduta ormai decisamente troppo piccolo (prescritto già da 2 anni), mentre all’asilo utilizzava lo stesso passeggino adoperato per gli spostamenti esterni, in quanto la scuola non possedeva alcun sistema di postura. Il nostro lavoro è stato, pertanto, incentrato sulla ricerca di soluzioni volte al miglioramento di tale situazione, al fine di alleggerire il carico assistenziale della madre, offrire ad Andrea una migliore postura e di conseguenza aprirgli nuove prospettive. Le soluzioni adottate al termine della valutazione ausili hanno riguardato la postura, l’autonomia nell’alimentazione, la riduzione del carico assistenziale e la prevenzione dello stabilizzarsi di deformità agli arti inferiori. In particolare, sono stati proposti due sistemi di postura, tutori e scarpe ortopediche, un bicchiere con ferma-cannuccia, la ristrutturazione della sala da bagno e l’installazione di una piattaforma elevatrice.
Anno di pubblicazione: 2007
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: luglio 2011
Russolo F
Gabriella, 51 anni. Autonomia nella vita quotidiana per una persona con esiti di aneurisma cerebrale
Dati editoriali: Portale SIVA FondazioneDon Carlo Gnocchi
Abstract: Gabriella è una donna di 50 anni. Nell’ottobre del 2007 viene colpita da emorragia cerebrale da rottura di aneurisma carotido-oftalmnico destro. I danni motori e cognitivi che seguono all’evento appaiono da subito molto gravi: Gabriella rimane paretica ai 4 arti, con importante rallentamento psico-motorio, inizialmente portatrice di PEG. Questo progetto ha lo scopo di evidenziare il percorso di reinserimento domiciliare effettuato dalla nostra Struttura Ospedaliera in collaborazione con il Distretto Sanitario. Il rientro a domicilio rappresenta sempre, per il malato ed il suo nucleo familiare, un momento di grande tensione; dall’ambiente protetto dell’ospedale si ritorna alla vita quotidiana nella quale si teme di incontrare molti ostacoli e poco aiuto dalle strutture di riferimento. Dopo la prescrizione degli ausili durante la degenza ospedaliera ed una attenta valutazione complessiva del caso, si è cercato di “accompagnare” la famiglia al momento del rientro a casa. Nell’ottica di cercare di garantire a Gabriella un’assistenza a lungo termine, si sono attivate risorse specifiche a livello territoriale al fine di personalizzare il supporto dato a lei ad alla sua famiglia, sia per quanto riguarda la richiesta di ulteriori ausili e l’assistenza, se saranno necessari, sia per quel che concerne il supporto psicologico del principale caregiver.
Anno di pubblicazione: 2008
Tipo di documento: Casi di studio/esperienze
Data ultima modifica: luglio 2011
Bertocchi C
Progetto di domiciliazione protetta per una persona con esiti di trauma cranio encefalico
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2001-2002
Abstract: Il caso di studio riguarda un ragazzo di 20 anni affetto da esiti di TCE (trauma cranio encefalico) cui sono seguite disabilità sia di tipo motorio sia di tipo cognitivo. Vive con la sorella e la madre in un appartamento al primo piano senza ascensore. Diplomato presso una scuola alberghiera, svolgeva attività di barista in un chiosco di proprietà della famiglia. All'epoca del ricovero era in uno stato di minima responsività con quadro neuromotorio di tetraparesi. Gli obiettivi della presa in carico, oltre a quelli clinici, infermieristici e motori, sono stati rivolti ad una pianificazione della dimissione. Le aree d’intervento sono state: 1. L'individuazione di una carrozzina e di un sistema di postura 2. L'individuazione di ausili necessari alla domiciliazione (ausili per rieducazione, forza, equilibrio; per la cura personale; per l'incontinenza; per la prevenzione dei decubiti; apparecchiature per alimentazione) 3. L'addestramento della famiglia all’uso degli ausili a domicilio 4. L'attivazione dei servizi territoriali (assistenza di base, infermieristica, riabilitativa) 5. L'iter della prescrizione - autorizzazione - fornitura degli ausili presso l’Asl di appartenenza 6. Le modifiche ambientali, in particolare l'accessibilità del bagno
Anno di pubblicazione: 2002
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: maggio 2003
Martini De Lima C
Proposte per la mobilità nelle persone con mielomeningocele
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2011-2012
Abstract: Il mielomeningocele è il difetto del tubo neurale più frequente e rappresenta una malattia molto complessa che coinvolge diversi sistemi. La letteratura dimostra come gli individui con mielomeningocele siano ipomobili, presentino difficoltà di movimento e quindi in molti casi conducano una vita sedentaria rispetto alle persone senza disabilità. Il conseguimento dell'autonomia personale deve rappresentare l'obiettivo prioritario di un progetto riabilitativo o assistenziale. Gli ausili sono quindi intesi come uno strumento per l'autonomia e per la promozione delle interazioni sociali. Il tipo di ortesi prescritta ad un paziente con mielomeningocele è influenzato dal livello della lesione e dal suo livello di funzionalità motoria. Le informazioni qui di seguito forniscono una guida generale, attraverso un ragionamento clinico, per la scelta delle ortesi, tra cui: ortesi per il piede (FO), ortesi sopramalleolari (SMO), ortesi per caviglia e piede (AFO), ortesi articolate di caviglia, ortesi per ginocchio, caviglia e piede (KAFO), ortesi per anca, ginocchio, caviglia e piede (HKAFO), Parapodium, Swivel Walker, Reciprocating Gait Orthosis (RGO), deambulatori senza ruote, deambulatori con ruote, girello, carrozzina manuale e carrozzine elettriche.
Anno di pubblicazione: 2012
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: dicembre 2012
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