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Voglio dimostrare di poter tornare a vivere da sola: il caso di Marina
Scheda n°: 276
Data ultima modifica: maggio 2013
Tipo di documento: Tesi
Data ultima modifica: maggio 2013
Tipo di documento: Tesi
Autore: Baroni K
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2008-2009
Anno di pubblicazione: 2009
Abstract:
Marisa ha 76 anni, pensionata, vedova, prima dell’evento patologico viveva da sola. In seguito a lesioni ischemiche cerebrali nel territorio dell’arteria cerebrale media di destra presenta un’emisindrome piramidale sinistra con un’importante compromissione della funzionalità all’arto superiore. Figlio e nipoti non comprendono la necessità di un recupero dell’autonomia in quanto vogliono prendersi pieno carico assistenziale di Marisa non permettendole, perciò, di rientrare nella sua adorata casa in collina dove vivrebbe da sola. Nonostante questa situazione, Marisa decide di percorrere il lungo e difficile cammino verso l’indipendenza per poter dimostrare ai familiari che avrà raggiunto un grado di autonomia tale da poter tornare a vivere da sola. Concretamente le soluzioni adottate sono state per l’organizzazione dell’ambiente di vita, la cura della propria persona e le attività della vita quotidiana che richiedono manipolazioni bimanuali. Nello specifico sono state adottate strategie sostitutive, ausili tecnici a bassa tecnologia (pettine ergonomico, limetta per unghie con impugnatura adattata, infila calze, tagliere multiuso, carrello portavivande, etc etc…), ed infine è stato effettuato un parziale adattamento della casa cambiando l’arredamento della cucina (per creare un ambiente il più ergonomico possibile) ed apportando lievi modifiche al bagno (specchio a filo lavabo con aggiunta di specchio avvicinabile e con ingrandimento, maniglione a muro sulla parete della vasca). Il progetto vuole inoltre mettere in evidenza come la motivazione psicologica dell’individuo sia di fondamentale importanza nel percorso riabilitativo.
Marisa ha 76 anni, pensionata, vedova, prima dell’evento patologico viveva da sola. In seguito a lesioni ischemiche cerebrali nel territorio dell’arteria cerebrale media di destra presenta un’emisindrome piramidale sinistra con un’importante compromissione della funzionalità all’arto superiore. Figlio e nipoti non comprendono la necessità di un recupero dell’autonomia in quanto vogliono prendersi pieno carico assistenziale di Marisa non permettendole, perciò, di rientrare nella sua adorata casa in collina dove vivrebbe da sola. Nonostante questa situazione, Marisa decide di percorrere il lungo e difficile cammino verso l’indipendenza per poter dimostrare ai familiari che avrà raggiunto un grado di autonomia tale da poter tornare a vivere da sola. Concretamente le soluzioni adottate sono state per l’organizzazione dell’ambiente di vita, la cura della propria persona e le attività della vita quotidiana che richiedono manipolazioni bimanuali. Nello specifico sono state adottate strategie sostitutive, ausili tecnici a bassa tecnologia (pettine ergonomico, limetta per unghie con impugnatura adattata, infila calze, tagliere multiuso, carrello portavivande, etc etc…), ed infine è stato effettuato un parziale adattamento della casa cambiando l’arredamento della cucina (per creare un ambiente il più ergonomico possibile) ed apportando lievi modifiche al bagno (specchio a filo lavabo con aggiunta di specchio avvicinabile e con ingrandimento, maniglione a muro sulla parete della vasca). Il progetto vuole inoltre mettere in evidenza come la motivazione psicologica dell’individuo sia di fondamentale importanza nel percorso riabilitativo.
Documenti scaricabili:
- Tesi Baroni Katia - Corso Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia" aa 2008/2009 Tipo di file: pdf (109 KB)