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Accesso agli Ausili in Italia - Risultati dell'Indagine Rapid Assistive Technology Assement (rATA)
Scheda n°: 531
Data ultima modifica: novembre 2022
Tipo di documento: Documenti non pubblicati
Data ultima modifica: novembre 2022
Tipo di documento: Documenti non pubblicati
Autore: Lorenzo Desideri, Riccardo Magni, Massimo Guerreschi, Claudio Bitelli, Evert-Jan Hoogerwerf, Paolo A
Dati editoriali: Istituto Superiore di Sanità
Anno di pubblicazione: 2022
Abstract:
Le tecnologie assistive - conosciute in Italia con il termine ausili - includono un'ampia varietà di prodotti come, ad esempio, carrozzine e deambulatori, apparecchi acustici, occhiali o ingranditori, portapillole, strumenti per la comunicazione aumentativa e alternativa e maniglioni di sostegno. Tra gli ausili figurano inoltre prodotti informatici come calendari elettronici o software per l’apprendimento e la comunicazione. La funzione primaria degli ausili è di mantenere o migliorare l’indipendenza della persona al fine di promuoverne il pieno benessere. Essi consentono alle persone anziane, con disabilità o malattie croniche o rare di ogni età, di vivere una vita sana, produttiva, indipendente e dignitosa, e di partecipare all'istruzione, al mercato del lavoro e alla vita di comunità. Gli ausili riducono la necessità di servizi sanitari e di supporto formali, assistenza a lungo termine e il lavoro dei caregiver. Senza ausili, le persone sono spesso a rischio di esclusione, isolate o ridotte alla povertà, con ricadute negative per la persona, la famiglia e la società. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che le persone che potrebbero beneficiare di almeno un ausilio siano attualmente più di 1 miliardo. Questo dato è destinato a salire a 2 miliardi entro il 2050, a causa del costante invecchiamento della popolazione e del crescere nella prevalenza delle patologie croniche non trasmissibili. A fronte di questi numeri, garantire che ogni persona abbia accesso alle tecnologie assistive di cui necessita è diventata, per l’OMS, una priorità a livello globale, poiché le stime indicano che solo il 10% degli aventi bisogno abbia effettivamente accesso a un ausilio. La risoluzione sull’accesso alle tecnologie assistive adottata in occasione della 71esima World Health Assembly (WA 71.8)1 del 2018 ha affidato all’OMS l’incarico di redigere il primo Global Report on Assistive Technology entro il 2021 con lo scopo, tra gli altri, di fotografare lo stato dell’accesso alle tecnologie assistive a livello globale. A tal fine, l’OMS ha lanciato un'iniziativa all'inizio del 2020 per supportare gli Stati Membri nella misurazione dell'accesso alle tecnologie assistive attraverso indagini nazionali standardizzate per mezzo dello strumento “rapid Assistive Technology Assessment” (rATA), un’intervista sviluppata appositamente dall’OMS2 (vedi box). Per l'Italia, l’implementazione dell’intervista rATA è stata affidata dall’OMS, in cofinanziamento con l’Istituto Superiore di Sanità, a un consorzio di enti composto da AIAS Bologna onlus, Istituto Superiore di Sanità, Fondazione CENSIS e la ete Nazionale dei Centri Ausili (GLIC).
Le tecnologie assistive - conosciute in Italia con il termine ausili - includono un'ampia varietà di prodotti come, ad esempio, carrozzine e deambulatori, apparecchi acustici, occhiali o ingranditori, portapillole, strumenti per la comunicazione aumentativa e alternativa e maniglioni di sostegno. Tra gli ausili figurano inoltre prodotti informatici come calendari elettronici o software per l’apprendimento e la comunicazione. La funzione primaria degli ausili è di mantenere o migliorare l’indipendenza della persona al fine di promuoverne il pieno benessere. Essi consentono alle persone anziane, con disabilità o malattie croniche o rare di ogni età, di vivere una vita sana, produttiva, indipendente e dignitosa, e di partecipare all'istruzione, al mercato del lavoro e alla vita di comunità. Gli ausili riducono la necessità di servizi sanitari e di supporto formali, assistenza a lungo termine e il lavoro dei caregiver. Senza ausili, le persone sono spesso a rischio di esclusione, isolate o ridotte alla povertà, con ricadute negative per la persona, la famiglia e la società. L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) stima che le persone che potrebbero beneficiare di almeno un ausilio siano attualmente più di 1 miliardo. Questo dato è destinato a salire a 2 miliardi entro il 2050, a causa del costante invecchiamento della popolazione e del crescere nella prevalenza delle patologie croniche non trasmissibili. A fronte di questi numeri, garantire che ogni persona abbia accesso alle tecnologie assistive di cui necessita è diventata, per l’OMS, una priorità a livello globale, poiché le stime indicano che solo il 10% degli aventi bisogno abbia effettivamente accesso a un ausilio. La risoluzione sull’accesso alle tecnologie assistive adottata in occasione della 71esima World Health Assembly (WA 71.8)1 del 2018 ha affidato all’OMS l’incarico di redigere il primo Global Report on Assistive Technology entro il 2021 con lo scopo, tra gli altri, di fotografare lo stato dell’accesso alle tecnologie assistive a livello globale. A tal fine, l’OMS ha lanciato un'iniziativa all'inizio del 2020 per supportare gli Stati Membri nella misurazione dell'accesso alle tecnologie assistive attraverso indagini nazionali standardizzate per mezzo dello strumento “rapid Assistive Technology Assessment” (rATA), un’intervista sviluppata appositamente dall’OMS2 (vedi box). Per l'Italia, l’implementazione dell’intervista rATA è stata affidata dall’OMS, in cofinanziamento con l’Istituto Superiore di Sanità, a un consorzio di enti composto da AIAS Bologna onlus, Istituto Superiore di Sanità, Fondazione CENSIS e la ete Nazionale dei Centri Ausili (GLIC).
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