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Accessibilità alla cultura, per una cultura accessibile: la Bibliomediateca di Terni

Scheda n°: 188
Data ultima modifica: dicembre 2005
Tipo di documento: Tesi
Autore: Pannacci M
Dati editoriali: Tesi Corso di Perfezionamento "Tecnologie per l'Autonomia". Università Cattolica Milano e Fondazione Don Gnocchi, a.a. 2004-2005
Anno di pubblicazione: 2005
Abstract:
La società nella quale viviamo è per definizione “la società dell’informazione” ed essere esclusi dall’informazione stessa significa rimanere ai margini di tale società. E’ in base a ciò che il seguente studio si propone di analizzare la situazione presso una struttura pubblica quale la Bibliomediateca di Terni. Rendere accessibile una biblioteca infatti non significa soltanto eliminarne le barriere architettoniche, ma rendere effettivamente fruibili i servizi che essa propone, ed in particolare poter accedere alla cultura attraverso tutte le sue espressioni, in particolare alla consultazione in autonomia di documenti, libri ecc. Ciò rappresenterebbe un importante elemento per l’integrazione anche delle cosiddette “fasce deboli”, nella vita sociale e culturale del territorio, promovendone l’inclusione e la partecipazione.Il seguente progetto propone l’ottimizzazione dei servizi presenti nella struttura, attraverso l’inserimento di ausili per la lettura/visione del materiale. Tale azione permetterà alla Bibliomediateca di rivolgersi ad un’utenza ampliata, fornendo modalità alternative di fruizione a tutto il pubblico interessato ed comprese persone con limitazioni funzionali, siano esse motorie, sensoriali o cognitive.Un’ulteriore azione sarà finalizzata alla realizzazione di una campagna informativa, mirata a raggiungere le persone con” esigenze speciali” affinché siano fornite informazioni utili sulle novità introdotte.Fabrizio ad una progressiva presa di coscienza di nuovi bisogni di autonomia personale sviluppatisi attorno alle attività sportive proposte: il Monosci e l’ Handybike.Al fine di rispondere adeguatamente alle richieste che mi venivano poste è stato importante seguire un percorso metodologico che ha previsto, in successione, l’esame dell’attività residua, l’analisi dei bisogni e delle aspettative, l’individuazione delle attività più consone, la definizione di un percorso di attuazione del progetto ed utilizzo degli ausili individuati, la verifica a distanza delle attività e della loro ricaduta sulla qualità di vita mediante questionari quali il Q.U.E.S.T e il P.I.A.D.S.
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